Cronaca

Nocera Inferiore, mensa per famiglie indigenti: le indagini continuano

NOCERA INFERIORE. Continuano le indagini della Procura Antimafia sul progetto di una mensa nelle competenze della parrocchia di San Giuseppe e, nel giorno in cui era finito in carcere l’ex vicesindaco Antonio Cesarano, i carabinieri si sono diretti in Comune per acquisire ulteriore documentazione.

La documentazione in questione è quella dell’interrogazione consiliare e dell’interpellanza presentate dai consiglieri di opposizione Vincenzo Spinelli e Tonia Lanzetta, su un progetto approvato dalla giunta del sindaco Torquato, lo scorso 16 maggio.

La mensa per famiglie indigenti, secondo quanto riporta Il Mattino, doveva sorgere in un terreno privato che doveva essere acquistato dalla parrocchia e si tratterebbe, per la Procura, dell’utilità che l’ex cutoliano, Antonio Pignataro, avrebbe ottenuto in cambio del supporto elettorale per i candidati al consiglio comunale Ciro Eboli e Carlo Bianco.

Mensa per famiglie indigenti: le indagini

Che ora l’inchiesta su quella mensa per famiglie indigenti sia ancora in corso lo dimostrano diversi elementi: la perquisizione che gli inquirenti fecero al parroco, il contestuale arresto dell’ex vicesindaco Cesarano, ritenuto «mediatore» tra il mondo camorristico e quello delle istituzioni, e l’acquisizione delle interrogazioni e interpellanze fatte mesi dopo dall’opposizione.

Il Movimento 5 Stelle aveva interrogato il sindaco (il question time si tenne ad ottobre) per avere risposte politiche e amministrative sul progetto, sollevando perplessità sul piano procedurale.

Torquato, entrando nel merito, aveva annunciato che la delibera sarebbe stata sospesa.

E che non vi sarebbe stato seguito. Diversa l’interpellanza del consigliere Tonia Lanzetta, che chiese di conoscere «motivi ed intendimenti» che avevano spinto la giunta ad approvare la delibera. Il sindaco aveva riferito sulla «qualità dei requisiti soggettivi del proponente e la rilevanza sociale oggettiva dell’attività di accoglienza di persone svantaggiate, cui è destinato l’uso della struttura da realizzare».

Ora è tutto nelle mani dell’Antimafia, che sulla natura del progetto ipotizza un interesse di tipo economico da parte di Antonio Pignataro e Ciro Eboli. Le indagini, in tal senso, proseguono.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio