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Ciro ucciso e fatto a pezzi da moglie e figli a Giffoni, il movente: anni di violenze in casa

Emergono nuovi dettagli sull'omicidio di Ciro Palmieri a Giffoni Valle Piana

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Ciro Palmieri a Giffoni Valle Piana. La furia omicida della famiglia  potrebbe essere stata scatenata dal clima di violenza che, riferiscono persone informate sui fatti, avrebbe contraddistinto i rapporti familiari da sempre. Stando a quanto si apprende, l’uomo era stato denunciato nel 2015 per violenze in casa. Sarebbe questo il movente del delitto. La pista sulla quale si concentrano le indagini delle forze dell’ordine.



 

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Omicidio di Ciro Palmieri a Giffoni Valle Piana, la moglie lo aveva denunciato per violenze

Come ricorda anche l’odierna edizione de Il Mattino, le indagini erano partite a seguito della scomparsa di Ciro Palmieri lo scorso 30 luglio. Era stata sua moglie Monica Milite a denunciarlo i carabinieri. La donna ha raccontato che il 43enne  avrebbe detto di voler fare una doccia in giardino, ma una volta uscito era sparito nel nulla con una busta di vestiti da lavoro che aveva chiesto alla moglie di preparare. La denuncia è avvenuta lo scorso 30 luglio, appena 24 ore dopo la scomparsa dell’uomo. Una versione che non ha mai convinto i militari.


 

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La vittima, Ciro Palmieri

L’appello a Chi l’ha visto?

La donna si era rivolta anche alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto“, condividendo diversi appelli affinché l’uomo tornasse a casa e affinché qualcuno che lo avesse visto lo segnalasse alle forze dell’ordine.


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Ciro Palmieri

Le immagini delle telecamere e la svolta del caso

Acquisite le immagini di videosorveglianza dell’abitazione, si era da subito notato che nelle ore tra il 29 ed il 30 luglio le immagini erano state già soprascritte. Chiamato un esperto, è stato possibile però recuperare le immagini originali, e là c’è stata la svolta definitiva alle indagini: in queste, infatti, gli inquirenti hanno scoperto prima una lite familiare e poi il successivo sviluppo, con la moglie e i due figli che avrebbero aggredito l’uomo armati di coltelli, il tutto davanti ad un terzo figlio di 11 anni. I tre avrebbero quindi infierito sul corpo, spiegano gli inquirenti, colpendolo anche quando ormai giaceva morto per terra.


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Il luogo del delitto

Il delitto davanti gli occhi del figlio 11enne

Il  figlio più piccolo, undici anni, che ha assistito alla brutale scena. Ora il bimbo, sotto choc, è in affido presso i servizi sociali del Comune. Del tutto ignaro del delitto invece il primogenito, un 22enne che al momento del delitto si trovava nel Nord Italia dove fa il militare.

L’omicidio dopo l’ennesimo litigio

L’assassinio sarebbe avvenuto il 29 luglio dopo un alterco della coppia. La donna – interrogata dai militari – avrebbe parlato di violenze ripetute anche se ora Luca, uno dei quattro fratelli di Ciro, scuote la testa: “Mia cognata dice falsità. Le liti? Quelle normali di qualunque coppia. E Ciro era tutto fuorché un uomo che alzava le mani…”.


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Il corpo trovato in un dirupo

È stato trovato il corpo di Ciro Palmieri, il panettiere 43enne di Giffoni Valle Piana ucciso dalla moglie e due figli. Il Comando Vigili del Fuoco Salerno ha inviato la squadra del distaccamento di Giffoni Valle piana con il supporto dei reparti speciali ”speleo Alpino fluviali”, che in collaborazione con il personale del CNSAS, hanno recuperato la salma dell’uomo, che era in un dirupo in località Curticelle a Giffoni Valle Piana.

Fissata l’autopsia

L’autopsia sul cadavere di Palmieri, in stato di decomposizione, è stata  fissata per mercoledì pomeriggio, presso l’ospedale di Battipaglia.

Il commento del sindaco

“Questa è una di quelle giornate che un’intera comunità non vorrebbe vivere mai. – afferma il sindaco, Antonio Giuliano – C’è tanto sgomento per un dramma, uno choc per una Città dai principi sani, dai valori forti e puri come i nostri. La notizia di questa mattina mi ha lasciato un grande dolore. Pensare che la nostra Giffoni e in particolar modo la tranquillità di una frazione come quella di Curticelle possa venir scossa in maniera così atroce lascia veramente tanto dolore e rammarico, con un gesto lontano anni luce da quanto la mente umana possa anche soltanto immaginare.

È difficile trovare parole in questo momento, credetemi. Non starà a me così come all’intera cittadinanza dare giudizi o fare processi. Lo faranno le autorità competenti, che desidero ringraziare per il lavoro che hanno fatto in queste settimane per far venire a galla la verità”.

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