Cronaca

Omicidio Giordano, dopo 25 anni la testimonianza di una donna incastra i killer

Un delitto ancora rimasto irrisolto, con due indagati per l’omicidio di Sergio Giordano, nipote del boss Mario Giordano, trucidato il 31 marzo di 25 anni fa nell’ambito della guerra scatenatasi nella piana del Sele per definire gli assetti interni al clan Pecoro Renna dopo l’uccisione del capozona della Nuova Famiglia a Pontecagnano. A fare luce sull’omicidio arrivano le dichiarazioni della moglie di un esponente del clan, che da mesi sta rivelando informazioni importanti al sostituto procuratore antimafia Rocco Alfano, per ricostruire la faida di camorra che ha insanguinato la Piana del Sele.

Grazie alle dichiarazioni della donna, sul registro degli indagati sono finite due persone, che nella seconda metà degli anni novanta hanno ricoperto ruoli di vertice all’interno della “famiglia”. I carabinieri della compagnia di Battipaglia hanno eseguire alcuni decreti di perquisizione disposti dall’Antimafia che, a distanza di 25 anni, ritiene di potere risalire ad elementi ancora utili alle indagini che avrebbero portato all’individuazione di mandanti ed esecutori materiali del delitto.

Secondo la nuova pista investigativa il delitto sarebbe maturato nell’ambito della faida apertasi all’interno del clan Pecoraro Renna in seguito all’omicidio del capo zona Mario Giordano, zio di Sergio, trucidato il 16 febbraio 1991 per volere di Carmine Alfieri e di Ferdinando Cesarano che avevano recepito le richieste dei loro affiliati, Alfonso e Francesco Pecoraro.

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