Coniugi trovati morti ad Agropoli, parla il fratello di Vincenzo: “A mia nipote vorrei dire che né il padre né la madre erano assassini”
La comunità di Agropoli è ancora sconvolta dall’omicidio-suicidio che si è consumato nella mattinata di lunedì 22 gennaio in via Donizetti: dopo le parole della figlia delle vittime, arriva anche la dichiarazione del fratello di Vincenzo Carnicelli di 63 anni.
Omicidio-suicidio ad Agropoli, le parole del fratello di Vincenzo
Il fratello di Vincenzo Carnicelli, Antonio, si è espresso su quanto avvenuto rivolgendo un pensiero alla 13enne rimasta sola e affidata ai nonni materni: “L’unica che può dire la verità è mia nipote. A lei vorrei dire che né il papà né la mamma erano degli assassini”. Al momento della tragedia la donna era vestita mentre il 63enne indossava ancora il pigiama: “Forse lui voleva delle spiegazioni dalla moglie. Non so chi ha iniziato prima e i coltelli dove sono usciti”.
“Siamo due famiglie addolorate, è inutile cercare l’assassino perché nessuno dei due lo era. Ora dobbiamo stare vicini alla bambina”, ha concluso.
L’autopsia
L’autopsia eseguita nel pomeriggio di ieri, martedì 23 gennaio, sul corpo di Annalisa Rizzo – secondo quanto riporta InfoCilento – ha rivelato che la donna è stata colpita da dieci coltellate, una delle quali alla gola, risultata fatale. L’esame autoptico, eseguito dal medico legale Adamo Maiese all’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, ha evidenziato anche segni di ferite su braccia e torace. Annalisa, probabilmente, ha cercato di difendersi.
Vincenzo Carnicelli presentava invece un unico fendente alla gola, che non lo avrebbe però ucciso subito. L’uomo è presumibile che sia morto successivamente. Poco distante dai cadaveri, a terra, i carabinieri hanno rinvenuto un coltello e un taglierino. Si ipotizza che siano, rispettivamente, l’arma del delitto e quella con cui la donna ha tentato di difendersi durante l’aggressione.
I funerali
Nelle prossime ore i familiari potranno decidere la data in cui si celebreranno i funerali.
