100 anni di Ora Solare: risparmio energetico o disagi per la salute?

“Il tempo non esiste!” direbbe Socrate per bocca di De Crescenzo, ma questa enunciazione non ci salverebbe da un ausiliario del traffico intento a multarci per aver sforato l’orario di sosta.
Nonostante le filosofie e i sofismi, infatti, il tempo è una dimensione talmente integrata all’umano da non essere più un elemento esterno ma parte costitutiva dello stesso. Ne abbiamo chiare dimostrazioni e ripercussioni nel quotidiano ma ancor di più due volte all’anno: a fine marzo ed a fine ottobre.

L’Italia, infatti, per convenzione è tra i Paesi che applicano ad inizio primavera l’orario legale, recuperando (dicono) un’ora di sole a scapito di una di sonno, con il successivo ritorno in autunno all’ora solare ed è esattamente da 100 anni che ciò accade essendo questo artificio istituito sin dal 1916. Secondo i calcoli di esperti, dunque, risparmiando 650 milioni di kilowatt/ora al giorno, tradotti in 100 milioni di euro, è facile arrivare al calcolo su un secolo di applicazione della variazione oraria forzata.

Ma non tutti i Paesi applicano questo escamotage in quanto, come sosteneva Albert Einstein “il tempo è relativo” e con l’autonomia degli Stati ognuno può stabilire vantaggi e svantaggi di tale misura. Infatti se da un lato non sono del tutto chiari i benefici dell’applicazione dell’orario legale, ed in particolare se questa non sia una forzatura eccessiva sui ritmi vitali delle persone, dall’altro nessuno può negare che la variazione oraria capita in un periodo già difficile per adattamento ai cambiamenti stagionali. Non a caso in autunno alcune specie animali migrano ed altre vanno in letargo.

Le principali conseguenze e gli effetti sulla salute che derivano dalla variazione oraria, al netto degli inevitabili ritardi agli appuntamenti ed impegni lavorativi, sono così sintetizzate dagli esperti: problemi del ritmo veglia – sonno, astenia, sonnolenza durante il giorno, difficoltà di concentrazione e mal di testa, per i quali l’unico rimedio “naturale” resta l’esposizione al sole ed all’aria aperta per quanto più tempo possibile durante il giorno.

Ad ogni modo domenica 30 ottobre ricordatevi di portare indietro di un’ora le lancette dell’orologio.. con buona pace di Socrate ed Einstein.

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