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Orti sociali sui terreni della camorra

BATTIPAGLIA. Sorgeranno degli orti sociali su una parte dei terreni confiscati alla criminalità organizzata a Battipaglia, nel quartiere Taverna Maratea. Il Comune di Battipaglia ha pubblicato l’avviso di selezione pubblica per la realizzazione di un progetto avente finalità sociali mediante l’affidamento in concessione d’uso, a titolo gratuit,o di un lotto confiscato alla criminalità organizzata da destinare ad iniziative che consentano di promuovere l’inserimento di soggetti svantaggiati e a rischio di emarginazione. Nonché lo sviluppo e la coesione sociale delle comunità locali, con particolare riferimento agli anziani, attraverso l’impiego del tempo libero in attività di coltivazione di orti sociali. I terreni che si trasformeranno in orti sociali riguardano una parte dei due ettari confiscati nel 2013 all’azienda C&C Costruzioni srl, che fa capo ad Antonio Campione, uno dei tanti protagonisti del processo California nato all’inizio degli anni’90. I terreni sono ubicati tra il quartiere Taverna ed i confini della zona industriale, lungo via Bosco Primo e via Parmenide. L’area era stata assegnata al Comune dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). Al provvedimento provvisorio, firmato lo scorso 23 giugno, aveva fatto seguito il 12 dicembre quello di assegnazione definitiva. L’assegnazione in comodato d’uso gratuito dei terreni da adibire ad orti sociali sarà subordinata all’assunzione di impegno, da parte del soggetto individuato con la procedura ad evidenza pubblica, a garantire gratuitamente la coltivazione di una parte del fondo, pari a circa il 35% della superficie, che è destinata, sulla base di apposito Protocollo d’Intesa stipulato tra il Comune di Battipaglia, il Cra-Scs di Battipaglia, Confagricoltura e “Slow food” di Salerno, al recupero della varietà locale di pomodoro denominata “Fiaschello battipagliese” coltivata nella Piana del Sele fino agli anni ’70. La concessione avrà durata di tre anni e sarà prorogabile. La selezione per l’assegnazione del lotto sarà espletata secondo diversi criteri. Tra questi, l’esperienza posseduta, la struttura e dimensione organizzativa del partecipante, l’obbligo di dare avvio al progetto entro 30 giorni dalla data di stipula della convenzione (a pena di decadenza), le finalità sociali. L’aggiudicazione avverrà sulla base della migliore offerta tecnica in merito al piano di assegnazione degli orti e delle caratteristiche delle persone impiegate nell’attività di coltivazione; al programma di investimento colturale, valutato in base al metodo di coltivazione, ad orientamenti colturali rivolti alla promozione della biodiversità e al recupero e valorizzazione di alcune tradizionali varietà ortofrutticole scomparse o in via di estinzione. Il concessionario dovrà presentare, con cadenza trimestrale, un report riepilogativo sull’andamento delle attività svolte per la realizzazione del progetto. Le domande saranno valutate da una commissione, costituita dal segretario comunale Salvatore Massi, dal dirigente dell’area tecnica Giancarlo D’Aco e dal dirigente del settore politiche sociali Anna Pannullo, o loro delegati.

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