Inchiesta

Paestum, reperti storici abbandonati

CAPACCIO. In una interessante inchiesta, il quotidiano La Città di Salerno denuncia una situazione al limite del paradossale a Paestum.

Si legge nell’articolo che una decina di anni fa fu acquistata per circa tre milioni di euro dalla Soprintendenza l’ex fabbrica di pomodori della Cirio, situata nell’area archeologica di Paestum a pochi passi dai maestosi templi. Oggi è diventata un rudere fatiscente, spesso rifugio per extracomunitari.

E, come se non bastasse, è stata divelta la porta in ferro dell’ex cucina dello stabilimento dove sono custoditi alcuni reperti archeologici di scavi effettuati nel 2005, come risulta da alcuni fogli dove sono annotati i giorni con le attività eseguite. Reperti che raccontano una pagina di storia lasciati alla mercé di chiunque e che, probabilmente, sono stati depredati durante gli anni scorsi.
Non è difficile avere accesso allo stabilimento.

La struttura è tutt’altro che inaccessibile. Una volta dentro, basta dirigersi verso la stanza che custodisce i reperti e saccheggiarli. Si tratta di decine e decine di cassette in legno e plastica contenenti i risultati delle attività di scavo, che chiunque potrebbe depredare.

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