Eventi e cultura

Lungo il percorso della memoria, i giovani al museo di Campagna

Ogni anno viene ricordata una triste pagina di storia, migliaia gli uomini, donne, e bambini che hanno perso la vita a causa della follia maniacale di un essere che aspirava alla sovranità terrena. Diverse le istituzioni che riflettono sul concetto di memoria, in quanto custode dei ricordi, come il Museo della Memoria e della Pace, Giovanni Palatucci, ubicato nella città di Campagna, in provincia di Salerno. Un territorio lontano da stereotipi, in quanto la sua comunità, indulgente e benevole nei confronti di chi quell’essere aveva condannato, ha avuto il coraggio di illuminare i sentieri oscuri dell’atroce e violenta Seconda Guerra Mondiale. Il museo, allora rifugio di speranza, è oggi uno spazio che mette in dialogo adulti e bambini, mostrando loro, con accurata attenzione e sensibilità, come l’amore per il prossimo, la fratellanza e l’inclusione possano essere più forti di azioni crudeli e terrificanti.

percorso memoria giovani museo Campagna

Il giorno della memoria, celebrato nelle scuole, ha l’obiettivo di tenere vivo nelle generazioni future il ricordo della Shoah, affinché tale orrore non diventi un breve trafiletto dei libri di storia, come ricorda la senatrice Liliana Segre. Allora come parlarne ai bambini? La risposta di una maestra di una scuola primaria di Eboli, è stata: «Nel modo più semplice possibile, ma non banale! Mettendo in evidenza come l’uomo, persa la sua ‘umanità’, dimenticati i valori che hanno reso grandi le civiltà (la conquista dei Diritti Umani), possa agire con spietata ed agghiacciante ferocia. Non dimenticare per edificare un mondo libero, nel quale muoversi con la certezza che tali ‘spettanze’ siano difese, tutelate e rispettate.

Un approccio interdisciplinare che ha coinvolto giovani studenti alla lettura di testimonianze, ‘indelebili’, raccontate da nonni o altri cari, che in prima persona hanno conosciuto le leggi razziali e il campo d’internamento allestito a Campagna. Testimonianze che hanno dato voce alla solidarietà di Giovanni Palatucci, un Giusto tra i Giusti, che ha pagato per la sua umanità, racconti che, come punti cardinali, hanno orientato un percorso di avvicinamento dei piccoli studenti al tema trattato. La visita al museo della Memoria e della Pace, ha permesso loro di concretizzare l’acquisizione di conoscenze atte a costruire una personalecoscienza civica, umana e culturale. Un’esperienza formativa che narra di una storia Diversa, stratificata da delicati principi, quali fraternità e uguaglianza».

percorso memoria giovani museo Campagna

Sul perché sia giusto non dimenticare, si è espresso anche il direttore del museo, Marcello Naimoli, che afferma: «La memoria dei fatti accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale, va “esercita e tutelata”, anzi, i giovani e i giovanissimi devono essere “custodi della storia e della memoria” dei fatti accaduti. Penso che, nonostante la tenera età, i ragazzi siano in grado di valutare l’orrore raggiunto dall’uomo in questa tristissima piaga della nostra storia e, allo stesso tempo, di contemplare sull’operato di chi, al rischio della stessa vita, si è prodigato per il “prossimo”, per ideali di pace, di fratellanza e di accoglienza. Nel corso dei numerosi anni di direzione del museo, ho avuto modo di constatare che l’attenzione e il coinvolgimento dei più piccoli, durante la visita al complesso museale, sono costanti e soprattutto, non mancano mai domande, interrogativi sul perché l’uomo sia giunto a compiere tanto male».

Ma a fare la differenza sono sempre loro, i più piccoli, i più saggi (a parer mio), autori di pensieri quali «Mi sono commossa nel vedere il film delle due sorelline deportate ad Auschwitz, che alla fine hanno ritrovato la famiglia. Una storia a lieto fine. Una storia che non dovrà più ripetersi», oppure «A Campagna i prigionieri erano fortunati perché si sentivano accolti con ‘Benvenuto Fratello!’», mentre alla domanda, consiglieresti ad un tuo amico la visita al museo? «Certo, è un posto ricco di storia, vederlo ci fa crescere!», oppure ancora «Ci fa capire che fare del bene è la strada più giusta da seguire!». La nobiltà della loro anima, deve essere per noi adulti, la speranza a cui aggrapparci, una luce permeata da colori, la sola in grado di rendere il mondo un posto migliore, più bello!

di Nunzia Giugliano

Redazione L'Occhio di Salerno

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