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Pioggia di fondi per il Parco Archeologico di Paestum

Una promozione autorevole, quella che il Parco Archeologico di Paestum ha ricevuto venerdì sera dal presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, in materia di raccolta fondi e rapporti con il territorio. Durante l’incontro con gli imprenditori sostenitori del sito UNESCO, che si è svolto nella sede di Confindustria Salerno, il presidente ha lodato l’operato del Parco guidato da Gabriel Zuchtriegel. “Confindustria – commenta il presidente Boccia, – ha una visione larga dell’industria che ha sì un cuore manifatturiero, ma è anche delle costruzioni, dei servizi, del turismo e della cultura.

Pioggia di fondi per il Parco Archeologico di Paestum: saranno destinati alla ricerca ed ai restauri

L’accordo dell’Associazione di Salerno con il Parco Archeologico di Paestum mette in gioco le imprese, l’arte e il territorio in un connubio che valorizza tutte le componenti. E testimonia ancora una volta che quando entrano in campo bellezza, equilibrio e tradizione, entra in campo l’Italia”.

Dal conferimento dell’autonomia finanziaria e gestionale al Parco Archeologico di Paestum tre anni fa, Zuchtriegel è riuscito a raccogliere fondi privati per un importo totale di 300mila Euro, di cui 170mila negli ultimi 12 mesi. “Considerando che siamo partiti da zero tre anni fa – dichiara il direttore – è un grande segnale per lo sviluppo culturale ed economico di un Meridione ricco di eccellenze”.

Il Parco, che conta tra i suoi consiglieri amministrativi Alfonso Andria, già presidente della Provincia di Salerno e, insieme ad Andrea Prete, promotore dell’incontro svoltosi in Confindustria, destina i fondi raccolti a progetti di ricerca e restauro dei beni culturali di propria competenza.

Tutto è partito tre anni fa

Tutto è partito tre anni fa con la Sala Mario Napoli, che ospita la celeberrima Tomba del Tuffatore. Buchi nel tappeto e tendine sporche deturpavano la dignità di uno dei maggiori ritrovamenti dell’archeologia della Magna Grecia.

La rinnovazione della sala è stata possibile grazie a un contributo della famiglia Palmieri, titolare di un caseificio locale in località Vannulo. Altri sono seguiti. È il terzo anno che Giuseppe De Martino del pastificio Antonio Amato sponsorizza due borse di ricerca semestrali per consentire la partecipazione di giovani archeologi, selezionati attraverso un bando nazionale, ai nuovi scavi di Paestum che il direttore ha avviato nel quartiere abitativo del sito, finora poco conosciuto.

L’Italian-American Forum Foundation ha sostenuto il restauro di una tomba dipinta, esposta poi nella mostra “Action painting rito e arte nelle tombe di Paestum” nel 2017. Nello stesso anno, grazie alla Fondazione di Comunità Salerno, guidata da Antonia Autori, si è svolta una serata di raccolta fondi alla Tenuta dei Normanni con interventi di Vittorio Sgarbi e Peppe Barra a favore del restauro di un’altra tomba dipinta di Paestum.

Il caseificio Barlotti e Giuseppe Pagano del Savoy Beach Hotel hanno finanziato la ripresa del piano di manutenzione del Tempio di Athena, fermo da più di dieci anni. Nel 2018, Barbara Guerra e Albert Sapere di LSDM, cooptando uno degli chef più famosi del mondo, Massimo Bottura, hanno organizzato una cena beneficiaria nell’area archeologica di Paestum, i cui ricavi sono andati allo scavo di un edificio antico nei pressi del Tempio di Nettuno.

La stessa Confindustria Salerno, che nella persona del presidente Andrea Prete ha ospitato l’incontro con Boccia, ha fatto del suo: attraverso la Fondazione Mezzogiorno Tirrenico, presieduta da Giuseppe Rosa, ha contribuito a un progetto di analisi archeometriche e conservazione delle famose metope dal tempio di Hera alla Foce del Sele.

La donazione per il progetto

La donazione singola più alta, però, è stata introitata solo pochi giorni fa da parte della famiglia D’Amico, titolare dell’omonima azienda alimentare a Pontecagnano. Si tratta di 100mila Euro destinati a un progetto di monitoraggio antisismico del Tempio di Nettuno.

Tale progetto, elaborato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno prevede l’installazione di otto sensori di tecnologia avanzata posizionati sul monumento che permetteranno un monitoraggio continuo, una specie di TAC, consultabile attraverso la rete in tempo reale. Le principali informazioni sul comportamento del tempio di Nettuno saranno messe a disposizione di tutti gli utenti in rete in un’ottica di open data e di trasparenza nell’amministrazione del patrimonio archeologico.

“Partecipare al progetto del monitoraggio del tempio più grande dell’antica polis di Paestum è per noi non solo un onore ma anche motivo di orgoglio” – commenta Sabato D’Amico, amministratore delegato di D’Amico – crediamo fermamente che solo preservando e valorizzando il patrimonio artistico nazionale, possiamo contribuire alla crescita e allo sviluppo del nostro territorio”.

 

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