Economia

Polizze vita rivalutabili: novità in arrivo

Si intravedono all’orizzonte grandi cambiamenti per quel che concerne le polizze vita rivalutabili. L’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che dal 2013 è succeduto all’Isvap, acquisendone competenze, poteri e funzioni, ha proposto alcune modifiche per quel che riguarda la gestione dei prodotti vita tradizionali. Essendo presieduto dal direttore della Banca d’Italia, l’Ivass garantisce una migliore integrazione tra l’attività di controllo assicurativo e quella bancaria ed è proprio il rendimento delle polizze che la riforma intende cambiare.

Le polizze vita hanno rappresentato, da un lato, il contenitore preferito dei risparmi degli italiani, con 500 miliardi di euro, conseguentemente, dall’altro, hanno costituito l’80% dell’attivo delle compagnie assicurative, ma a causa dei tassi negativi, l’investimento non risulta più sostenibile per le assicurazioni che nel frattempo hanno virato, nella loro proposta al consumatore, su altri tipi di offerta come le polizze miste e le unit linked.

Per risollevare le sorti delle polizze vita, l’Ivass è andato incontro ad alcune richieste che il mercato da tempo attendeva, per superare una normativa ormai datata, visto che i premi versati in questa sorta di salvadanaio costituiscono ancora il 70% della raccolta totale, grazie alla loro particolare struttura che ne tutela il capitale, garantendo anche un rendimento minimo, sebbene quest’ultimo si sia andato sempre più riducendo. Ma proprio questa struttura è stata la fonte dello stress nei bilanci delle compagnie assicurative, a cui l’Ivass ha deciso di porre rimedio.

La prima di queste modifiche varrà per le polizze che saranno sottoscritte dalla sua entrata in vigore. Per tutti questi contratti verrà istituito una sorta di fondo degli utili, una riserva atta a migliorare la gestione, nel corso degli anni, dei rendimenti da riconoscere agli assicurati. In altre parole le plusvalenze si accantoneranno per essere elargite negli anni successivi, fino a un massimo di 8. Questa proposta presenta diversi aspetti positivi, le compagnie in questo modo costituiscono un vero e proprio tesoretto da cui attingere nei momenti in cui i rendimenti saranno inferiori alle attese, allo stesso tempo si rendono stabili e continuativi i guadagni per i consumatori.

Tornando a ricordare che le modifiche coinvolgono solo i contratti sottoscritti dal giorno successivo alla sua entrata in vigore, va inoltre precisato che le compagnie hanno la facoltà di decidere se adottare le nuove regole o restare ancorate al regolamento precedente.

Un’altra importante novità, che questa volta abbraccia tutti i prodotti, anche quelli già in essere, riguarda le strategie di investimento. Si sono studiate nuove regole tecniche che permettono alle compagnie una maggiore libertà e flessibilità in materia di operazioni con finalità di copertura per mantenere inalterata la garanzia sulla restituzione del capitale, che ne fa di questi prodotti degli strumenti appetibili sul mercato. I clienti saranno informati di queste nuove forme di investimento e dell’utilizzo dei future e potranno, in tutta libertà, decidere se accettare il cambiamento o richiedere il riscatto della polizza senza subire penalizzazioni. Una ulteriore richiesta da parte di Ania, l’associazione delle compagnie assicurative, proprio sul tema delle garanzie è stata invece rimandata al mittente.

Ania avrebbe voluto discutere della possibilità di ridurre la garanzia sulla restituzione dei premi versati, ma le è stato risposto che nulla vieta alle compagnie di prevedere per il futuro dei rendimenti pari a 0, come in realtà già succede a causa dei tassi attuali, o addirittura negativi. In altre parole la richiesta non ha motivo di esistere, ma anzi bisognerebbe ottenere maggiore trasparenza e chiarezza sui rendimenti, a tutela del consumatore.

L’Ivass infine rassicura che i cambiamenti e le modifiche che subiranno le polizze vita rivalutabili saranno accompagnati da determinati requisiti posti a tutela del consumatore, in modo da non lederne i diritti e garantirne parità di trattamento e la giusta partecipazione ai risultati finanziari derivanti dalla gestione.

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