Cronaca

La storia di Vito, professore precario da Eboli a Treviso: troppe spese

Arriva da Eboli un’altra storia di un professore precario, trasferitosi al Nord e a vivere tra mille sacrifici. La storia è quella del 25enne Vito Fine, il quale ha deciso di rinunciare al posto fisso che aveva a Salerno trasferendosi a Treviso dove, però, le difficoltà non mancano.

“Con uno stipendio da professore a nord è difficile vivere, sono giovane e ho sperimentato sulla mia pelle che a stento posso sopravvivere” ha raccontato il 25enne in una intervista al Mattino.

Professore precario da Eboli a Treviso: la storia di Vito

Vito lavora come docente precario di laboratorio all’Istituto superiore Domenico Sartor di Treviso, precisamente in località Montebelluna, venticinque chilometri di distanza dal capoluogo trevigiano. Chiaramente, non sarebbe sostenibile lavorare da pendolare da Eboli e Treviso. Ma nonostante il sacrificio di vivere lontano da casa, la vita è dura: “Devo spostarmi ogni giorno per raggiungere la mia sede, questo significa altre spese, ma non potevo fare altro“.

Il 25enne ha deciso di puntare sulla carriera scolastica, lasciando amici, casa e famiglia. È consapevole del fatto che quella del precariato scolastico è una sfida lunga e tortuosa, forse più del previsto: “Ero motivato quando sono partito, ma molte cose che non dipendono da me mi stanno facendo riflettere“.

Le spese

“Ci sono più spese che guadagno e soprattutto più pensieri. Se devo continuare così non riuscirò a far quadrare i conti. Lo stipendio è di 1400 euro. Ma se devo spendere 400 euro per una camera, poi spendere 200 euro di benzina al mese, poi la spesa anche se a risparmio, non potrò farcela”.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali. È responsabile della redazione centrale del network giornalistico L'Occhio.

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