Cronaca

Protesi alla spalla, il Campolongo Hospital terzo in Italia

Lo scorso anno la struttura di Campolongo aveva conquistato la quinta posizione

Nuovo traguardo per il Campolongo Hospital di Eboli: la struttura sanitaria si piazza al terzo posto della classifica nazionale per gli interventi di protesi alla spalla. La classifica, stilata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, è stata resa nota nelle scorse ore come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Eboli, Campolongo Hospital terzo in Italia per interventi di protesi alla spalla

Lo scorso anno la struttura di Campolongo aveva conquistato la quinta posizione, ma negli ultimi dodici mesi è riuscita addirittura a fare meglio. È la seconda in Campania, la terza a livello nazionale per numero di interventi annui di protesi di spalla.

Il dottor Alfonso Maria Romano, chirurgo ortopedico e specialista in chirurgia protesica ha dichiarato: “Si tratta di una conferma molto importante sia per la regione Campania sia per il sud Italia continuare a ricevere consensi così importanti e in crescita da parte del Ministero della Salute e dalle istituzioni scientifiche nazionali”.

Il traguardo

Un grande risultato quello ottenuto dal Campolongo Hospital, come sottolineato dal dottor Romano: “In Campania è senza dubbio una delle patologie più trattate. Al Campolongo Hospital, su circa 700 strutture specializzate, disseminate su tutto il territorio italiano, abbiamo eseguito l’impianto di oltre 200 protesi. Risultato ancora più pregno di significato se pensiamo che, al contrario delle due strutture che ci precedono, presso il Campolongo non è presente l’unità di Trauma”.

Soddisfatta anche Maura Camisa, vice direttrice generale della struttura: Siamo onorati e felici di questo risultato che giunge alla fine di un anno ricco di soddisfazioni e duro lavoro, è la conferma dei nostri sforzi volti a garantire ogni giorno un servizio sempre migliore e all’avanguardia. Abbiamo puntato a questa tipologia di chirurgia protesica in tempi non sospetti scommettendo grandi risorse quando ancora in pochi lo facevano. Continueremo a farlo puntando sempre al benessere del paziente e alla sua centralità”.

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