Per quanto tempo vanno conservati i documenti? La guida
Documenti da conservare: quali e per quanto
Ma fino a quanto vanno conservate i documenti o ricevute? O una parcella del dentista detratta dalle tasse? E la ricevuta del bollettino postale per il pagamento di una multa?
SCADENZE
Per non correre il rischio di dover pagare due volte per la stessa cosa perché abbiamo buttato via la ricevuta troppo presto, bisogna sapere quando il credito cade in prescrizione. I termini di prescrizione sono fissati per legge e variano a seconda del tipo di documento:
- ricevute/scontrini ristoranti/alberghi: 6 mesi;
- scontrini fiscali: solitamente 2 anni o quanto prevede la garanzia del prodotto acquistato;
- fatture fornitori: 3 anni;
- fatture di avvocato, commercialista o altri professionisti: 3 anni;
- pagamento bollo auto: 3 anni;
- tassa nettezza urbana (Tarsu/Tia/Tari): 5 anni;
- dichiarazione dei redditi (730, Cud, ecc): 5 anni;
- ricevute pagamento di imposte: 5 anni;
- bollette relative alle utenze domestiche (gas, luce, acqua): 5 anni;
- ricevute di affitto: 5 anni;
- ricevute spese condominiali: 5 anni;
- pagamento multe/contravvenzioni: 5 anni;
- bollette telefonia: 10 anni;
- pagamento del canone Rai: 10 anni.
QUALI DOCUMENTI CONSERVARE
La conservazione dei documenti è una questione di notevole importanza perché se si seguono le giuste regole si eviteranno spiacevoli equivoci e fraintendimenti; capita spesso infatti che vengano richiesti determinati documenti per mandare avanti una certa pratica oppure ci vengano sollecitati pagamenti che siamo certi di aver effettuato.
Ci sono anche dei documenti da conservare per sempre e che per la loro importanza e la loro utilità è spesso utile conservare anche in copia, eco una lista di quelli che più comunemente potremo trovare nei nostri cassetti:
- Atti notarili
- Rogiti
- Atti di matrimonio
- Atti di separazione
- Atti di divorzio
- Attestati
- Diplomi