Politica

Referendum, Agropoli e Salerno dicono NO alla frittura

Agropoli Salerno dicono No alla frittura di pesce. In provincia di Salerno, è questo il dato che fa più riflettere. Pochi giorni prima delle elezioni, aveva fatto discutere la riunione tenuta dal Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, durante la quale l’ex sindaco di Salerno invitava il primo cittadino agropolese, Franco Alfieri, a portare almeno 4mila persone a votare Sì, anche in cambio di una frittura di pesce. Lo stesso Alfieri fu definito «un noto clientelare, uno che la clientela la sa fare in maniera scientifica».

Dichiarazioni discutibili che hanno generato, logicamente, un polverone mediatico. All’indomani delle elezioni referendarie, però, il risultato non è stato quello sperato. Una valanga di No ad Agropoli, dove Alfieri nel 2012 ottenne il 90% dei consensi. Quasi il 70% degli elettori recatisi alle urne ha votato No. Il sindaco ha commentato sottolineando che «Non è stato un voto per Franco Alfieri. Al Referendum il voto non è trasferibile». Anche le telecamere di La 7 sono giunte ad Agropoli, per la trasmissione “L’aria che tira” (in onda stamane).

Il trend non cambia nel comune di Salerno. Proprio nella tana di De Luca arriva il risultato, sicuramente, più inatteso. Il No si attesta al 60%. Un dato clamoroso, che fa registrare una sconfitta dei deluchiani e del loro endorsement politico. C’è chi addirittura pensa di andare a festeggiare sotto l’abitazione del governatore della Regione. «È stata comunque una bella giornata di democrazia per il nostro Paese» il commento amaro di Piero De Luca. «Il risultato si rispetta intorno al No si sono riunite forze confuse e contrastanti che daranno nuovamente instabilità al Paese» scrive Landolfi su facebook.

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