Senza categoria

Regionali, De Luca pensa ai certificati penali: vuole liste pulite

SALERNO. Liste pulite. Questa la proposta principale che è emersa ieri mattina nel corso dell’incontro tra gli “azionisti” della coalizione a sostegno di Vincenzo De Luca. Nella sede del Partito democratico napoletano, infatti, il candidato governatore ha incontrato i rappresentanti delle altre forze politiche intenzionate a supportare il suo programma di governo regionale.

Ad eccezione di Scelta Civica – che si è riservata di decidere – Psi, Idv, Verdi, Centro Democratico e l’ex Noi Sud di Iannaccone hanno mostrato il loro disco verde all’ex sindaco di Salerno, incaricato, tra l’altro, di convincere la sinistra più estrema (in pratica Sel e l’area de Magistris) a convergere su una coalizione unitaria che eviti frammentazioni. Ma la novità della giornata, al di là della struttura della coalizione, sarebbe la volontà condivisa quasi all’unanimità di passare in rassegna le candidature regionali. La soluzione più estrema al momento vedrebbe la consegna del certificato penale e carichi pendenti all’atto della candidatura, escludendo così condannati per reati gravi. Ma al vaglio ci sarebbero anche altre soluzioni meno forti: come quella che valuti caso per caso i procedimenti che pendono sui candidati. Comunque, fanno sapere che la coalizione sta lavorando una regolamento per le candidature.

Sulla coalizione, inoltre, a De Luca è stato dato l’incarico esplorativo di sfondare anche verso i moderati. Restano in piedi le liste di programma già annunciate dal candidato presidente, nonché l’ormai consolidata “Campania Libera”. Nel corso dell’ampio confronto, inoltre, sono stati individuati i più qualificanti punti programmatici che dovranno caratterizzare la futura azione di governo.

«In primo luogo – dicono – in queste settimane sarà mantenuta alta la vigilanza e la critica nei confronti delle iniziative clientelari ed a scoperto scopo elettoralistico, messe in campo dalla giunta Caldoro e di cui si hanno già estesi e deprecabili segnali in queste ore». Ancora spiegano: «Tra gli obiettivi individuati, assumono rilievo fondamentale le scelte per garantire una prospettiva di sviluppo equilibrato ad ogni territorio della Regione Campania: fascia costiera, aree urbane e zone interne. Elemento trainante e coerente per tale sviluppo è il rilancio del ruolo di Napoli, capoluogo regionale che dovrà guidare la nuova Campania. Napoli è capitale del Sud e dovrà essere protagonista della nuova Italia in campo nazionale ed internazionale. Non c’è sviluppo senza un contrasto totale alla delinquenza organizzata ed ad ogni forma di collusione fra i poteri criminali e le funzioni pubbliche». Ancora secondo quanto stabilito ieri mattina, «la Regione dovrà essere una casa di vetro, con trasparenza assoluta sulla attività amministrativa e legislativa. Scelta qualificante è un decentramento forte verso i comuni e le autonomie locali, in particolare modo rispetto alla area metropolitana di Napoli.

In campo ambientale occorre cancellare in modo definitivo le tante emergenze rimaste irrisolte in questi anni (terra dei fuochi, siti inquinati, bonifiche). Occorre, inoltre, una macchina organizzativa efficiente, a partire dal taglio delle consulenze inutili e clientelari e la valorizzazione dei meriti e delle professionalità. Occorre assolutamente esemplificare le procedure burocratiche. Nella gestione del territorio, a 10 anni dalle legge 16/2004, occorre affermare un virtuoso raccordo fra competenze urbanistiche regionali e strumenti urbanistici locali. Nella gestione dei servizi pubblici bisogna mettere al centro il cittadino. Nel ciclo delle acque va affermato il carattere pubblico del servizio di distribuzione e di gestione delle utenze, aprendo a forme di partenariato pubblico/privato nella gestione del servizio di depurazione. In campo sanitario occorre chiudere la stagione dei tagli lineari ed indiscriminati . Avviare una cancellazione progressiva e mirata dei ticket sanitari . Rilevanti risorse per una sanità dei cittadini possono essere ricavate dalla eliminazione di 300 milioni di “sanità passiva”. E’ essenziale, inoltre, affermare un rapporto equilibrato tra sanità pubblica e privata. In campo sociale, una sfida da vincere è un piano straordinario degli asili nido, cancellando la vergogna, che ci vede oggi, anche in questo campo, gli ultimi della lista».

Fonte: Andrea Pellegrino-Cronache Salerno

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio