Cronaca

Battipaglia, bimba di 2 anni vince la sua battaglia contro il retinoblastoma bilaterale: nel salernitano niente fondo oculare

Le costanti ricerche scientifiche hanno avuto modo di sviluppare metodi di prevenzione finalizzati a debellare le malattie, ma spesso sono chiamati a intervenire in ritardo e a quel punto iniziano le difficoltà. La sfida contro il tempo, quella contro una rara malattia, in questo caso vinta da una bambina del salernitano – con genitori battipagliesi – affetta da retinoblastoma bilaterale.

Sconfitta una rara malattia, si salva una bambina di Battipaglia

Una neoplasia della retina, aggressiva in tenera età, dalla quale si può guarire se diagnosticata precocemente con un trattamento che dovrebbe iniziare prima della diffusione del tumore. Raramente può diffondersi al sistema nervoso, spesso al midollo osseo; in questa storia il ritardo della diagnosi stava provocando la prima delle due opzioni. L’aspetto dominante di questa vicenda è il tempo.

Nata nel mese di aprile 2017, sin da subito si son notati in lei i lievi campanelli d’allarme come lo strabismo e, dopo qualche mese, il cosiddetto “occhio di gatto”; durante quel travagliato mese di novembre, i genitori si rivolgono ad un noto oculista pediatrico del salernitano che – a seguito di una visita, a loro parere poco approfondita – rimanda il controllo a febbraio.

Battipaglia, la dura battaglia contro la malattia

Il rinvio desta delle perplessità e queston spinge ai genitori a rivolgersi ai medici dell’ospedale Santobono di Napoli dove un immediato ricovero, per la materiale mancanza di una diagnosi specialistica d’urgenza, viene negato rinviando tutto a febbraio.

Passa in fretta il tempo e la bambina cresce e con essa la preoccupazione per la sua salute, senza perdersi d’animo si esegue un secondo tentativo, in barba alle indicazioni precedenti, è il Bambin Gesù di Roma. Qui, i medici ritengono di ricoverare urgentemente la piccola e, dopo meno di 6 giorni, comincia il ciclo di chemio. Il retinoblastoma si diffonde al sistema nervoso, altra rarità.

Il pensiero va allo specialista salernitano che non ha effettuato nemmeno un fondo oculare, basilare e necessario per rilevare lo stato della retina, senza dimenticare il tempo trascorso inesorabile, e la spola tra le cliniche ed i privati.

Pensano, ma non troppo, perchè il travaglio della bambina non finisce qui: le viene enucleato l’occhio poiché la bilateralità del retinoblastoma, in un’età molto tenera, avrebbe compromesso al 99% le funzioni celebrali e, più passa il tempo e più sarebbe stato complicato.

Battipaglia la “quiete dopo la tempesta”

Fortunatamente oggi, la bambina sta bene grazie alla caparbietà dei genitori e alla bravura dell’equipe medica del Bambin Gesù. Il controllo periodico è stato affidato al dottor Romanzo. La corsa asfissiante contro il tempo ha avuto buon fine. L’amaro è tanto. E sarebbe potuta andar peggio. Rabbia, tanta, perchè c’è chi ha usato questo caso per appendersi medaglie alla professione che non spettano.

I genitori sono oggi impegnati in campagne di sensibilizzazione della malattia in collaborazione con l’AILR (Associazione Italiana per la Lotta al Retinoblastoma). Più umiltà e più professionalità da parte degli operatori ma soprattutto più umanità.

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