Cronaca

Revocato l’obbligo di dimora a monsignor Nunzio Scarano e don Luigi Noli

SALERNO. Revocato l’obbligo di dimora a monsignor Nunzio Scarano e don Luigi Noli. I due amici, legati tra loro da un rapporto ultratrentennale e sotto processo per riciclaggio davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, ora non devono osservare più alcuna restrizione. Ad accogliere la richiesta degli avvocati Silverio Sica ed Alba D’Antonio sono stati gli stessi giudici che stanno processando i due imputati (insieme ad un nutrito gruppo di coimputati, circa cinquanta) per un giro di false donazioni.

Don Luigi Noli era libero, tranne l’obbligo di dimora a Salerno, già dallo scorso anno, mentre per l’ex responsabile Apsa la strada per la completa libertà è stata più lunga e tortuosa. Solo alcuni mesi fa i giudici della seconda sezione penale avevano concesso a monsignor Scarano la revoca dei domiciliari (dopo 14 mesi agli arresti trascorsi nella casa di via Romualdo Guarna nel centro storico di Salerno) mantendendo l’obbligo di dimora in città. Ma monsignor Scarano, quando a gennaio 2014 fu raggiunto dalla misura dei domiciliari, su disposizione dell’ufficio gip salernitano, era già agli arresti nella casa di via Guarna (dopo aver trascorso più di due mesi nel carcere di Regina Coeli a Roma, poi nel reparto detenuti all’ospedale di Salerno e un periodo presso la clinica La Quiete) per una precedente misura cautelare emessa dal gip di Roma per corruzione e poi revocata una volta iniziato il dibattimento.

Sono due, infatti, i processi che vedono imputato monsignor Scarano: quello davanti ai giudici della quinta sezione del Tribunale di Roma per aver pianificato il rientro in Italia di venti milioni di euro. Denaro che – secondo la magistratura capitolina – sarebbe appartenuto ai cugini D’Amico e portato all’estero per eludere il fisco italiano. E, poi, c’è il processo salernitano per riciclaggio dei 588.248,51 euro e che vede coinvolte (tramutando soldi contanti in assegni circolari per l’estinzione di un mutuo) una serie di persone legate al prelato da rapporti di parentela o amicizia.

Compreso don Luigi Noli, «uomo di fiducia di Scarano e legato da una relazione confidenziale tanto da disporre liberamente dei suoi conti correnti», come ritiene il sostituto procuratore Elena Guarino titolare dell’inchiesta salernitana.

(Fonte: Il Mattino)

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