Inchiesta

Ricatto in webcam su Skype e Facebook: cosa fare contro la truffa

La truffa con ricatto in webcam su Skype e Facebook evolve: ecco gli ultimi aggiornamenti dopo le segnalazioni e cosa fare per risolvere.

È la truffa per eccellenza contro i navigatori improvvidi: il ricatto in webcam su Skype e Facebook – ma anche su altri strumenti social – operato da presunte sexy interlocutrici, ma in realtà da organizzazioni di cyber-criminali ubicate per lo più nel Nord-Africa.

Ne avevamo già parlato lo scorso anno in un articolo. Negli ultimi mesi la truffa si è fatta ancora più complessa ed articolata, probabilmente perché il numero delle vittime è calato.

Riteniamo quindi doveroso aggiornare le vittime della truffa con ricatto in webcam su Skype e Facebook grazie anche alle nuove informazioni in nostro possesso.

Come avviene la truffa

Le modalità della truffa sono ormai note a tutti: una richiesta di amicizia su Facebook da una avvenente sconosciuta, una chiacchierata su una chat molto frequentata (abbiamo ricevuto segnalazioni di profili falsi su Badoo, 77chat e diverse altre chat con accesso libero o dietro registrazione in giro per il web) e poi l’aggancio.

Il primo errore è dare il proprio profilo Facebook ad uno sconosciuto: in quel momento abbiamo messo alla mercé del truffatore tutti i nostri dati personali, contatti, amicizie (e fidanzate…). Anche se ci si sposta su Skype cambia poco: spesso si tende ad utilizzare per il software di videoconversazione lo stesso indirizzo e-mail utilizzato per Facebook.

A quel punto il truffatore può fare il percorso a ritroso, inserire l’indirizzo e-mail nella casella di ricerca di Facebook e trovare il nostro profilo, con tutti i contatti possibili (amici, indirizzo, a volte numero di telefono), resi pubblici dall’utente in maniera più o meno consapevole.

La truffa in webcam evolve ed è sempre più complessa (checkblacklist.it)

Quando inizia la chiacchierata piccante in webcam, il truffatore sta utilizzando un programma di registrazione del flusso video in streaming e sta quindi memorizzando tutto ciò che viene inviato tramite la nostra webcam su Skype o Facebook (sono disponibili centinaia di programmi gratuiti e non illegali che consentono di registrare i flussi video su internet).

La sexy-truffatrice (in realtà ricordate che dall’altra parte del pc c’è sempre un criminale, ndr), fino a qualche mese fa chiedeva di mostrare il viso. Ora si accontenta di avere una qualsiasi immagine proveniente dalla vostra webcam: a quel punto inizia il ricatto.

Il video su YouTube e la richiesta di pagamento

Il video viene caricato su YouTube e viene inviato immediatamente alla vittima un link, con la minaccia di condividere il video tra i contatti (recuperati spesso da Facebook), se in cambio non si paga una somma (le richieste vanno dai 1000 ai 100 euro), spesso su un conto Western Union.

Il truffatore punta al panico del truffato e alla sua inesperienza sul web: vedendosi ritratto in un video equivoco – nel cui titolo spesso appare il proprio nome e cognome – la vittima verrà pressata alla ricerca del pagamento di una somma di denaro per far cessare il ricatto. In molti ci sono cascati e hanno pagato. Il consiglio principale è sempre solo uno: non pagate mai. Sono soldi buttati, e nessuno vi assicura che il ricatto non verrà ripetuto.

L’evoluzione della truffa: video falso e pedofilia

 

Sempre grazie alle segnalazioni dei nostri lettori, abbiamo scoperto una evoluzione della truffa con ricatto in webcam su Skype e Facebook. Vedendo che molte vittime ignoravano le minacce, le organizzazioni criminali si sono spinte più in là.

Come? Innanzitutto utilizzando spesso immagini video che nulla hanno a che vedere col truffato: video preconfezionati in cui la vittima (il cui nome e cognome appare nel titolo del filmato) si denuda o si masturba, anche se il tutto non è mai accaduto.

Oppure, ancora peggio, si punta allo spauracchio pedofilia: diversi lettori ci hanno segnalato di essere stati “immortalati” in video il cui titolo era “Nome cognome SI MASTURBA DAVANTI AD UNA BAMBINA DI 10 ANNI / 12 ANNI“. Dove non arriva il “semplice” ricatto – magari ai danni di una persona che non ha particolari timori riguardo alla propria privacy – ci si prova con l’ombra della pedofilia, e del terrore che può causare vedere il proprio nome abbinato ad atti osceni e all’idea di un uomo che si masturba davanti ad un minorenne.

Altro che fanciulle discinte: la maggior parte delle organizzazioni criminali del sexy ricatto è composta da uomini del Nord-Africa… (anarchia.com)

Finte mail e minacce

Ultima evoluzione della truffa e del ricatto in webcam su Skype e Facebook: l’invio di finte e-mail firmate YouTube, Google o CIA, in cui si minacciano in lingua inglese (spesso approssimativa) gravi sanzioni o l’arresto a causa della presenza online del video incriminato con il proprio nome e cognome. Occhi ed orecchie ben aperte: tutte le mail che vi arrivano dopo il fattaccio firmate YouTube, Google, CIA, FBI o polizia postale sono assolutamente false. 

Cosa fare contro la truffa

 

I seguenti suggerimenti sono un aggiunta a quanto già avevamo scritto nel vecchio articolo. Sono ancora più specifici in base alle esperienze dei truffato e dei nostri lettori: da quanto ci risulta nessuno dei ricatti è proseguito dopo aver seguito i nostri suggerimenti. Ecco cosa fare passo dopo passo:

  • Non perdere la calma e non pagare assolutamente nulla
  • Prendere nota di tutti i contatti possibili del ricattatore: nome utente, indirizzo e-mail e foto di qualsiasi tipo. Si potrà procedere ad una denuncia alla Polizia Postale, ma gli utenti ci hanno segnalato che, data la mole di casi, è una prassi piuttosto inutile
  • Bloccare il truffatore su tutti i social tramite i quali vi ha contattato, incluse le eventuali chat con registrazione (Badoo, etc) nelle quali possano essere presenti vostri contatti di qualsiasi tipo
  • Segnalare il video a YouTube per nudità o contenuti osceni. YouTube non “incrimina” voi per il video, neanche se c’è il vostro nome e cognome. La violazione è dell’account che lo ha caricato, cioè quello del truffatore. Nella stragrande maggioranza dei casi il video non sarà pubblico, ma “non in elenco”. Ossia soltanto chi conosce il video (cioè voi che avete il link) può vederlo. Le visualizzazioni del video saranno quindi bassissime. presumibilmente solo le vostre e quelle del truffatore, che cercherà di far salire il contatore per intimorirvi. Dopo la segnalazione, YouTube rimuoverà il video nel giro di poche ore, a volte minuti
  • Ignorare qualsiasi mail di avvertimento o minaccia, qualsiasi sia il mittente. Truffatore, YouTube, Google o “CIA/FBI”. A parte quella del ricattatore, sono tutte mail false per intimorirvi.
  • Se avete fornito contatti Facebook al vostro ricattatore, il rischio è più quello della reputazione che altro. Per quanto non sia proprio intellettualmente onesto, pubblicate su Facebook o inviate in posta privata ai vostri amici uno status in cui avvisate di essere stati vittima di un virus. Ed invitate a non cliccare su nessun link inviato da sconosciuti nei commenti o in posta privata, anche e soprattutto se c’è il vostro nome.

Come evitare truffe sul nascere

Per evitare di capitare in situazioni sgradevoli, il consiglio è di “divertirsi” utilizzando account appositi senza riferimenti personali. Un profilo civetta su Facebook dedicato alla sola trasgressione (ce ne sono a centinaia…) rispettando il regolamento d’uso del social, un account Skype diverso ed un indirizzo e-mail nuovo e differente da quello che utilizzate per l’ordinaria amministrazione. Inoltre esiste un modo comodissimo per verificare se le foto della sexy interlocutrice che vi ha appena contattato sono reali: salvate la foto (facendo uno screenshot se non avete altri modi) e poi trascinatela nello strumento di ricerca foto di Google Immagini.

Se Google vi restituirà molte immagini simili, vi dirà anche da quali siti è stata presa. E potrete quindi capire se quella in questione è una foto vera oppure rubata da un sito web. E dunque falsa. l tutto, ovviamente, prima di aprire la webcam.

Come riconoscere il video-truffa

Per il resto, contano i consigli che abbiamo già dato in passato: sospettate di ragazze molto avvenenti e sorridenti, con webcam dalla visuale perfetta, che sin dai primi secondi si mostrano con inquadrature provocanti. Fate molta attenzione alla lingua in cui si esprimono: se l’italiano è claudicante – o l’inglese approssimativo – non è detto che sia solo un problema di grammatica.

Se vi viene chiesto subito di spogliarvi, sospettate e lasciate perdere invece di buttarvi sulla preda virtuale. Occhio alla ciclicità delle immagini che visualizzate nell’altra webcam: se i gesti della ragazza sono ripetuti più volte (si tocca i capelli o il corpo sempre allo stesso modo), è un video che va in loop. Idem se ricevete messaggi mentre le mani della sexy fanciulla sono staccate dal pc. Un po’ di accortezza – anche con questi nuovi suggerimenti – può salvarvi da un ricatto inatteso.

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