Riciclaggio di denaro, l’Antimafia mette nel mirino i negozi cinesi nel salernitano
SALERNO. Riciclaggio di denaro, l’Antimafia mette nel mirino i negozi cinesi nel salernitano. Negozi che aprono e, dopo pochi mesi, chiudono. Attività che durano appena una stagione. A Salerno questo fenomeno è in preoccupante crescita e riguarda soprattutto attività gestite da cinesi.
Le segnalazioni sospette
Basti pensare che nel salernitano dal 1 gennaio 2017 a tutto maggio 2018 le partite Iva aperte e chiuse (almeno quelle che ufficialmente risultano chiuse) sono 1.200, di queste 100 soltanto nel capoluogo. Salerno è terza in Campania per segnalazioni sospette.
I dati sono quelli del 2017 e sono contenuti nella relazione della Dia. Qui sono 1.343 casi che la catapultano a ruota dopo Napoli (6.247) e Caserta (1.568).
I negozi cinesi
I negozi gestiti da cinesi spuntano come funghi: affittano, comprano e gestiscono le attività con denaro cash. E proprio su questa tipologia di affari che ora lavorano gli uomini dell’Antimafia sparpagliati in tutta Italia.
Le recenti indagini, svolte soprattutto a Milano e a Roma, hanno aperto uno spiraglio su quella che è la nuova frontiera del riciclaggio: soldi italiani “illegali” che vengono “espatriati” in Oriente e poi tornano cash in Italia per essere reinvestiti in attività gestite da cinesi.