Curiosità

Ricigliano e il Ponte di Annibale

RICIGLIANO. Ha circa duemila anni il ponte che secondo la leggenda fu eretto dal grande condottiero cartaginese Annibale.

A limite della provincia di Salerno, dietro le spalle della Regione Basilicata è situata Ricigliano. I primi insediamenti risalgono all’epoca preistorica, e sotto l’impero Romano era una comunità autonoma tanto che fu eretta a colonia latina.



La storia del passaggio del condottiero Annibale

In una zona di difficile accesso è tutt’oggi possibile ammirare un ponte che secondo i racconti del posto fu costruito da Annibale durante la seconda guerra punica 218-202 a.C.

Il ponte risale al II d.C. è chiamato anche ponte del Diavolo perché legato a leggende di magia e riti, il ponte di Annibale conserva ancora il caratteristico profilo a schiena d’asino con due arcate diseguali che ricordano la tipologia del vicino ponte di Buccino.



Secondo il racconto quando Annibale scese verso il sud Italia fece costruire il ponte per permettere al suo esercito l’attraversamento del fiume Platano, durante la seconda guerra punica 218-202 a.C. combattuta contro i romani. Del ponte, conservato in buone condizioni, è possibile vedere l’arcata principale e quella secondaria, entrambe a tutto sesto.

Un ponte a due arcate, la maggiore ha un diametro di circa 13,25 m e un’altezza di 11 m l’arcata minore ha un diametro di circa 4,60 m. Gli archi sono a unica ghiera con blocchi calcarei di forma squadrata irregolari. L’arcata è costruita con elementi calcarei disposti in maniera disordinata, in cui sono evidenti i fori usati per le centine.



Proprio in questo territorio si preparò una sanguinosa battaglia che vide lo scontro fra i cartaginesi capitanati da Annibale e il centurione romano, Marco Centenio Penula La battaglia del Silaro” avvenuta nella valle del Sele nel 212 a.C. I cartaginesi avevano un netto vantaggio, con i 30.000 uomini sconfissero gli 8.000 romani,

Esiste anche un altro ponte di Annibale sul corso del Titerno, nel comune di Cerreto Sannita in Campania.


Foto di Massimo Gugliucciello

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