Cronaca

Roccapiemonte, picchia e minaccia un falegname: nessuno sconto in Cassazione per Senatore

Vincenzo Senatore, esponente della scena criminale dell’Agro nocerino e della Valle dell’Irno, accostato dagli inquirenti anche alla Nco in passato, in ragione di una serie di precedenti specifici e successivamente, al clan Marandino di Agropoli, non avrà alcuno sconto di pena. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dallo stesso, assistito dall’avvocato Enrico Bisogno, contro una condanna a 4 anni per tentata estorsione e lesioni personali.

Nessuno sconto per Vincenzo Senatore

Originario di Roccapiemonte, Senatore fu giudicato e condannato per aver preteso la cifra in contanti di 2mila euro per un debito, a suo dire, pregresso e non onorato nei riguardi di una seconda persona, all’interno di una falegnameria. Durante l’episodio, l’imputato avrebbe minacciato l’uomo per poi colpirlo con due pugni al volto, facendogli battere la testa contro la parete. Successivamente, minacciò di sparargli in testa.

Ricorso inammisibile

I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile, richiamando la pronuncia dei due tribunali di primo e secondo grado, la cui pena è stata definita congrua e logica, con una rigorosa valutazione di tutti gli elementi e una ricostruzione dei fatti priva di contraddizioni. Il ricorso «presenta profili di assoluta genericità – si legge – con una diversa valutazione degli elementi di prova che è già stata effettuata dai due precedenti giudizi di merito, nel processo di primo grado e poi in Appello».

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