Cronaca

Rosaria muore a 22 anni dopo un intervento allo stomaco, il padre: “Chiedo giustizia, se esiste”

Rosaria Lobascio morta dopo un intervento: il padre chiede giustizia. "Chiedo giustizia, se esiste. C'è stata negligenza e superficialità"

Il padre di Rosaria Lobascio, la ragazza di 22 anni morta nel 2018, chiede giustizia. La giovane perse la vita quattro anni fa in seguito ad un intervento allo stomaco. Recentemente è arrivata l’archiviazione nei confronti degli undici medici indagati con l’accusa di omicidio colposo come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Rosaria Lobascio morta dopo un intervento: il padre chiede giustizia

Nella mattinata di ieri, lunedì 29 agosto, il padre della giovane ha incontrato il suo avvocato, chiedendo di far luce su quanto avvenuto all’ospedale di Mercato San Severino. “Chiedo giustizia, se esiste. C’è stata negligenza e superficialità. Oltre a perdere mia figlia, è morta anche mia moglie. Chi ci dice che non è stata una concausa? Non ha accettato la morte della figlia” ha spiegato l’uomo che ha poi ricostruito il calvario vissuto quattro anni fa dalla figlia Rosaria.

Il racconto

“Aveva un gran desiderio di vivere, voleva stare meglio con se stessa e ha fatto due anni di percorso sanitario per riuscire a sottoporsi all’intervento chirurgico. Al dottore ho chiesto in cosa consisteva questa operazione e lui mi ha risposto che al 96% non ci sarebbero stati problemi e anche se fosse successo qualcosa ci sarebbero stati loro. Solo che una settimana dopo la mia Rosaria è morta.

Non è mai stata bene, continuava a lamentarsi del dolore. È stata dimessa senza tac pochi giorni dopo l’intervento. A casa continuava a stare male. Dopo quattro giorni l’abbiamo portata al pronto soccorso di Polla, abbiamo spiegato la situazione. Siamo stati nove ore con Rosaria in sedia a rotelle, debolissima e siamo ritornati a casa senza soluzioni. La sera si è accasciata a terra, poco dopo l’ho messa in auto e portata a Mercato San Severino nell’ospedale dove l’avevano operata. Non mi aspettavo succedesse l’imponderabile e invece…”.

 

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