Cronaca

Salerno: 150 mila abitazioni a rischio sisma

SALERNO.  Nella provincia sarebbero 150 mila le abitazioni costruite su un territorio ad alto rischio sismico e che necessiterebbero di interventi urgenti e straordinari per la messa in sicurezza sismica.

A Fornire questo dato è stato il Centro studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che nell’ultimo rapporto degli scorsi giorni hanno messo nero su bianco i luoghi in cui è necessario intervenire e le cire necessarie per effettuare gli interventi.

Stando al rapporto pubblicato su La Città, in tutto il territorio nazionale, servirebbero 93 miliardi di euro per mettere in sicurezza tutte le abitazioni, nello specifico per l’intero territorio della Campania servirebbero poco più di 8 miliardi di euro per mettere in sicurezza ben 2 milioni di abitazioni costruite sulle zone ad maggiore rischio sismico.

Un’ottavo di questa cifra, per la precisione 1 miliardo e 270 mila euro, andrebbero investite nella provincia di Salerno. Così facendo specifica L’ingegner Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri  si contribbuirebbe a rendere sicure le case di 888.795 Salernitani pari a ben 88% della popolazione della provincia che stando all’ultimo censimento corrisponde a 1.106.506 abitanti.

Stando alle cifre del rapporto si necessiterebbe quasi di 1429 euro ad abitazione, cifra che come spiega Pittau del centro studi del consiglio nazionale degli ingegneri, è stata calcolata ipotizzando una spesa di 70 € al metro quadro.

Basterebbe questo dichiarano gli ingegneri a rendere molto diverso un’ipotetico altro sisma simile a quello del 1980 in cui si ebbero 674 vittime per la sola provincia di salerno.

Nella fascia sismica 1, quella a pericolosità maggiore, sarebbero ben 12.896 le abitazioni presenti, nuberi ben lontani da quelli di altre provincie del sud italia, come reggio calabria in cui le abitazioni in fascia 1 sono ben 128.158 o come avellino in cui le abitazioni sulla medesima fascia sono ben 32.925.

Infatti, per intervenire sugli edifici costruiti in queste zone servirebbero poco più di cento milioni di euro, mentre la restante parte andrebbe impiegata nelle restanti abitazioni costruite in fascia 2, per quanto riguarda le fasce di pericolosità 3 e 4 non sono presenti abitazioni.

Per quanto riguarda il costo degli interventi per le abitazioni in fascia 2 sarebbe di poco inferiore a quello delle abitazioni in fascia 1 per un ammontare d 1.397,48 Euro.

Si legge nel rapporto, «Il triste bilancio delle emergenze sismiche rende ormai evidente la necessità di affiancare alla cultura storica ed urbanistica quella più squisitamente ingegneristica in una sinergia culturale volta a coniugare le irrinunciabiliistanze conservative con la salvaguardia della vita umana e del patrimonio edilizio.»
Secondo gli ingegneri è necessario innanzitutto che ci sia da parte dei cittadini la consapevolezza del livello di rischio sismico della propria costruzione. Per farlo, una misura utile potrebbe essere l’introduzione della certificazione sismica obbligatoria a cura di un tecnico abilitato «da attuarsi inizialmente nelle compravendite e negli affitti e a corredo delle nuove costruzioni, fino a estenderle a tutti gli immobili»

 

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