Politica

Salerno: 8 anni fa scomparve Vincenzo Giordano, il mondo politico lo ricorda

SALERNO. 8 anni fa scomparve Vincenzo Giordano, il “sindaco galantuomo” di Salerno. Morì a causa di una malattia il 13 Aprile 2009, tra lo shock della comunità ed il dolore di amici e familiari. Il mondo politico, e quanti sono entrati in contatto con Giordano, hanno voluto ricordarlo sui social network.

«Giordano è stato un maestro, ci ha insegnato a servire la cosa pubblica nell’esclusivo interesse dei cittadini, aveva anticipato il nuovo ruolo del sindaco eletto direttamente dai cittadini – dichiara il deputato di Mdp Michele Ragosta – Non aveva capi ed era sempre pronto a rivedere, con il confronto, le sue posizioni.

A lui sono stato molto legato: fui protagonista della manifestazione, a quei tempi pericolosa, per ottenere la sua scarcerazione e gli fui molto vicino anche dopo che quell’incubo terminò. Oggi, a otto anni dalla scomparsa, manca fortemente una figura come la sua all’interno del panorama politico della città e della provincia di Salerno.

Mi auguro che Vincenzo Napoli, anch’egli come me assessore nella giunta Giordano e protagonista di quella stagione politica, sappia trovare il modo giusto per ricordarlo e soprattutto per valorizzare la sua opera. Noi non ti dimenticheremo!».

A ricordarlo anche il vice segretario provinciale di Forza Italia Gaetano Amatruda: «rimane il suo insegnamento. Per me il professore era molto più di un maestro politico, molto di più».

Si unisce al dolore anche il segretario dei Radicali, Donato Salzano: «Conobbi un Socialista e Radicale, che sapeva affermare il suo rigore nella lotta di militante antiproibizionista e della Giustizia Giusta. Consegnò a me la sua riflessione forse più amata: “sono entrato in carcere da proibizionista, ne sono uscito da antiproibizionista, perché ho trovato più umanità tra i compagni di cella, paragonabile soltanto a quella della mia famiglia”.

Questo dovrebbe essere scritto all’ingresso della ex sezione tossicodipendenti del carcere di Fuorni, dove fu letteralmente sequestrato dalla violenza cieca di una banalità del male che continua ancora oggi senza soluzione di continuità. A futura memoria, se la memoria avrà futuro».

Giordano nel 1987 fu coinvolto in un’inchiesta sugli appalti del Comune di Salerno. Ne uscì vincitore, ma scontò ugualmente il suo tempo nel carcere di Fuorni, circa 60 giorni. Un’esperienza dalla quale non si è mai distaccato ma che anzi portava come medaglia.

In quell’anno formò anche la prima giunta laica-socialista, dando il via alla riqualificazione del centro storico. In particolare si ricordano i progetti di “Corso da re”, la copertura del trincerone ferroviario, la ricostruzione dell’ex seminario e la riqualificazione di diversi parchi urbani.

 

 

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