Cronaca

Salerno, accattonaggio e pizzo sulla sosta: caccia alle "menti" del giro

SALERNO. Le indagini per i 39 parcheggiatori abusivi sono chiuse solo per i reati contestati nell’ambito del blitz dell’estate ma il sostituto procuratore titolare del fascicolo di inchiesta Elena Guarino apre filoni paralleli: uno sempre  nell’ambito del pizzo sulla sosta e l’altro per quanto riguarda l’accattonaggio sul territorio cittadino. Si cerca di capire se dietro le attività criminose di uno o più persone ci siano delle vere organizzazioni.

Per quanto riguarda i coinvolti nel blitz dell’estate scorsa le posizioni non sono tutte uguali. Se la condotta estorsiva è sempre contestata, i comportamenti concreti vanno dalla richiesta di somme “a piacere”, fino all’applicazione di tariffari con richieste anche di 3 o 5 euro a sosta. Tutti i 39 indagati rispondono del reato di estorsione, consumato o tentato.

Gli inquirenti stanno ora cercando di appurare se dietro ciascun abusivo ci sia una organizzazione che gestisce quello che in città sembrerebbe essere diventato il vero affare della piccola criminalità.

La procura ha anche fatto una mappatura del territorio dove la sosta a pagamento imposta dalle strisce blu si sovrappone al pizzo richiesto dagli abusivi. Una mappa che dimostra in pieno come nessuna area sia stata esclusa e come tutto sia organizzato in maniera scientifica.

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