Cronaca

Salerno: bimbo inglese morto dopo la reazione allergica: il racconto della madre

SCALA. Giocava a calcio Cameron Wahid, il bimbo inglese di sette anni stroncato in Costiera da una terribile reazione allergica.
Era un appassionato di football e militava nel club dei D&D Footie Focus, un sodalizio della contea inglese del West Sussex.
È qui che il piccolo viveva con la madre Cassandra 39 anni, il padre Rizwan, 38 e il fratellino Aidan.
Ed insieme a loro era giunto in Costiera quel maledetto martedì d’ottobre.

Facevano parte di una comitiva di turisti britannici formata da altri 27 connazionali con i quali avrebbe dovuto visitare Ravello.
A tracciare il profilo di questa famigliola che sta vivendo uno dei drammi più terribili (la madre pare che lavori al Queen Victoria Hospital come ostetrica) è il Daily Telegraph, uno dei principali tabloid britannici che ha persino inviato in Costiera una propria giornalista con l’intento di ricostruire la tragedia.

E secondo ciò che gli inglesi riportano, la magistratura starebbe indagando anche sulle modalità con cui la madre di Cameron abbia spiegato ai camerieri la grave forma di allergia da cui era affetto il piccolo.
Comunque sia, anche ieri sono proseguiti in procura, a Salerno, gli interrogatori delle persone che hanno prestato le cure al bambino tra cui il medico che intervenne prima dell’arrivo dell’ambulanza del Saut di Maiori.
Il pubblico ministero Elena Cosentino insieme con i carabinieri del Nas e della compagnia di Amalfi sta cercando di ricostruire minuziosamente la tragedia consumatasi poco dopo quel pasto consumato in uno dei ristoranti di Scala.

Una struttura rinomata che è ogni anno punto di riferimento di centinaia di turisti molti dei quali appartenenti a comitive.
Proprio come Cameron e la sua famiglia. Per questo in tanti non riescono a darsi pace.
Soprattutto i proprietari, persone che hanno fatto dell’ospitalità e della ristorazione uno stile di vita. «I miei assistiti sono affranti e partecipano al dolore della famiglia – dice l’avvocato Marcello Giani, difensore dei titolari della struttura finita sotto accusa – Sono convinto che in questa vicenda non ci saranno vincitori ma solo sconfitti. Non mi riferisco al profilo processuale, ma a quello umano».

(Fonte: Il Mattino)

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