Cronaca

Salerno, blitz al Ruggi d'Aragona

SALERNO. È da ieri che i registri delle cartelle cliniche sono all’interno di un fascicolo d’inchiesta aperto dalla Procura della Repubblica (insieme ad altri documenti del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona).

Il blitz dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità (diretti dal prode capitano Gianfranco di Sario) su disposizione del rapido ed efficiente pm Elena Guarino, all’ospedale di via San Leonardo, è stato un ottimo trampolino di lancio finalizzato ad acquisire gli elementi chiarificatori sui dubbi emersi in seguito al caso della commerciante di Atrani Palmina Casanova, avvenuto lo scorso 22 aprile. I dubbi non riguardano solo un mero caso specifico, bensì anche le attività di reparto. Le documentazioni ottenute a seguito del decesso e sequestrate in seguito alla mancanza del tratto intestino della commerciante, hanno spinto i militari a procedere con le indagini anche nel reparto di ginecologia, dove hanno avuto modo di constatare altri atti prodotti dal reparto rispetto a tutte le attività svolte in sala operatoria. Sono stati acquisiti anche i carteggi delle consulenze e delle prestazioni lavorative fornite dal personale medico (non assunto dall’Azienda ospedaliera universitaria, ma sua autorizzazione della dirigenza). I carabinieri, inoltre, sono entrati in possesso persino dei faldoni che riguardano le liste d’attesa, dunque documenti strettamente legati ad un altro filone d’indagine, nato sempre in seguito al decesso della commerciante e cioè quello della presunta vendita dei posti letto.

I militari del Nas cercano ulteriori prove sul mercato nero dei ricoveri, ovvero il presunto pagamento delle mazzette atto a scavalcare gli ordini di accesso in reparto o per anticipare i tempi di un intervento. L’inquietante filone investigativo ha già suscitato un polverone di polemiche e contestazioni di una valenza considerevole. Ecco spiegato il motivo dell’acquisizione di questi documenti, frutto di un’attività svolta a 360 gradi e finalizzata a raccogliere informazioni necessarie per scardinare questa riprovevole compravendita di posti letto.

(Fonte La Città)

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