Cronaca

Salerno, Chicca uccisa. Bernini: «Chiederò il massimo della pena»

SALERNO. Chicca, massacrata a Salerno. Paolo Bernini: «Al processo chiederò il massimo della pena. I miei lega a dar battaglia».

È troppo lunga la lista di gesti brutali nei confronti degli animali, ai quali ci ritroviamo ad assistere impotenti. Tante le storie di crudeltà che hanno indignato l’opinione pubblica negli ultimi anni, nelle quali vittime indifese si son ritrovate ad essere protagoniste loro malgrado: Angelo, Snoopy, Pilù, Chicca, per citarne solo alcuni.

Salerno, Chicca uccisa. Bernini: «Chiederò il massimo della pena»

Parla Paolo Bernini: «E proprio il prossimo 7 Maggio, presso il Tribunale di Salerno, comincerà il processo a carico del presunto killer di Chicca: la cagnolina massacrata a calci in pieno centro città nel Febbraio 2017. Tanto efferato il gesto, che gli attivisti dell’associazione che ho fondato Dpa Onlus temendo il solito lassismo degli enti, svolsero le indagini personalmente già nelle ore successive al ritrovamento della piccola vittima.

Perlustrarono il quartiere palmo a palmo, raccogliendo piccoli indizi in ogni singolo negozio fino a scovare un testimone oculare. Il nome del presunto colpevole fu poi consegnato al sindaco, tramite l’assessore Mariarita Giordano».

Le parole di Bernini

Asserisce Paolo Bernini, già portavoce del M5S alla Camera dei deputati e attuale presidente dell’associazione Dpa, che prosegue: «Nel nostro paese non c’è più spazio per chi maltratta gli animali. La sensibilità e la cultura si sono evolute, e non è nostra intenzione tacere dinnanzi a simili gesti. Mi costituirò parte civile per chiedere il massimo della pena prevista e con i volontari della mia associazione parteciperò attivamente al sit in di protesta contro la violenza sugli animali.

Queste sono battaglie di civiltà che abbiamo il dovere di combattere e di vincere! La strada per l’affermazione dei diritti degli animali è tuttavia ancora lunga ed impervia. Va preso atto che la legge attualmente in vigore non è sufficiente né a rieducare coloro che si macchiano di simili reati, né ad avere effetto deterrente. Il carcere? Un obiettivo al quale ho iniziato a lavorare in Parlamento ottenendo l’approdo della mia proposta di legge in Commissione Giustizia lo scorso Giugno». Conclude il presidente Dpa Onlus.

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