Cronaca

Salerno, fallimento Fonditori: in 33 rischiano il processo

SALERNO. 33 persone, tra consulenti, imprenditori e professionisti, rischiano il processo per la bancarotta della “Fonditori di Salerno scpa“, dichiarata fallita nel  2014.

Le richieste

Le fonderie sarebbero state portate al dissesto, secondo la Procura, con distrazioni di denaro e fatturazioni fittizie. Chiesto dunque il rinvio a giudizio per gli amministratori succedutisi alla guida dell’azienda dla 2015 al 2012, per il collegio dei sindaci, per i consulenti complici dell’illecito e per i titolari delle imprese “cartiere” che, senza personale nè sede, emettevano fatture attraverso cui la Fonditori otteneva anticipazioni bancarie.

Gli altri reati

Per alcuni, oltre ai reati finanziari, contestate anche le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta e agli illeciti tributari. Tra questi Serafino Giunta e Giuseppe Raimo (presidenti del consiglio d’amministrazione), gli imprenditori Gabriele e Antonella Langella, Anna Celentano, Giosuè e Maurizio Ventura, il consulente Giovanni Carullo, l’ingegnere Ermanno Freda e il commercialista Pellegrino Barbato.

Il piano

Per gli inquirenti c’è stato «un piano fraudolento teso alla distrazione del patrimonio; un giro di fatture per oltre 78 milioni di euro, che certificava compravendite di materiale mai avvenute e consentiva alla società poi fallita di gonfiare i fatturati e richiedere agli istituti di credito, sulla base di bilanci “taroccati”, ulteriori finanziamenti e ampliamenti di fidi. Il meccanismo si articolava in tre fasi: richiesta di prodotti da parte delle società cartiere alla Fonditori, conseguente ordine di materiale dalla Fonditori a società “collaboratrici”, infine fatturazione e pagamento.» Il tutto avvenuto solo sulla carta.

Nella richiesta di rinvio a giudizio si legge: «La società fallita sistematicamente vendeva alle società cartiere ad un valore più basso rispetto al proprio prezzo di acquisto stabilito con le società collaboratrici, situazione che portava a un sistematico svuotamento delle casse aziendali»

In aula

Le somme distratte ammonterebbero a circa 11 milioni di euro. Somme di cui gli imputati saranno chiamati a rispondere mercoledì prossimo nell’udienza preliminare, alla presenza dei difensori Giovanni Annunziata, Paolo Carbone e Michele Tedesco. In aula presente anche il curatore fallimentare Luigi Amendola, per la costituzione di parte civile.

La Fonditori è stata nei mesi scorsi venduta all’asta, per 4 milioni e 750mila euro, alla srl Fonderie di Salerno di proprietà della famiglia Pisano.

 

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