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Salerno: i "Figli delle Chiancarelle" divengono una tesi di laurea

SALERNO. Stando a quanto riporta il quotidiano “La Città”, i “Figli delle Chiancarelle” sono divenuti una tesi di laurea, infatti, Fracesco Sabattini dell’Università di Urbino (che come relatore ha avuto il docente Luigi Ceccarini) ha sostenuto l’esame di laurea in Scienze politiche, economiche e del governo, scegliendo come caso di studio, il gruppo Facebook salernitano, nato nel 2011 a causa di alcue dichiarazioni dell’attuale Governatore, Vincenzo De Luca, che apostrofò chi contestava la sua azione di restyling.

“Online e offline. Impegno e partecipazione. Il caso dei Figli delle Chiancarelle” è questo il titolo della tesi di Sabattini che, ripercorrendo tutte le origini del gruppo, ha avuto modo di dare lustro e valore a tutti quei salernitani stufi di edificazioni forzate, stufi di bugie, stufi di un figura istituzionale che gioca a fare lo ius dominii calpestando teste indiscriminatamente. Dalla battaglia del Crescent, sino a giungere ai fondi organizzati per la messa dei poveri, il gruppo “Figli delle Chiancarelle” ha saputo alzare la voce nella comunità, trasformandosi in un simbolo per la lotta contro il cosiddetto “Delucacentrismo” promulgato dalle società borghesi del Capoluogo.

«Gruppo strutturato solo ed esclusivamente sul web, senza un’interfaccia quotidiana tra le persone, che si ritrova quindi organizzato senza avere una vera e propria fisicità, con la presenza di un gruppo base che si organizza come una redazione giornalistica ed indirizza gli argomenti, lasciando spazio alle persone di intervenire e postare liberamente, sempre entro i termini di buona educazione civile, cosa che ha comportato l’eliminazione quotidiana di una trentina di post o commenti che sono stati censurati», si evince dal terzo capitolo della tesi. Inoltre, è stato protratto anche un riferimento al capitolo “azioni concrete”, come «il rallentamento del completamento del Crescent, la mancata realizzazione dei parcheggi di piazza Alario e di piazza Cavour, così come il porticciolo di Pastena, grazie al ricorso fatto dai membri del gruppo».

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