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Salerno, il radicale Salzano: “Riforma Tradita ma provvedimento giusto. Destre giustizialiste ed inumane”

Donato Salzano, segretario dell’associazione Radicale “M. Provenza”, denuncia la mancata riforma dell’ordinamento penitenziario promossa da importanti associazioni di illustri giuristi, Rita Bernardini col partito radicale non violento, il mondo della società civile e importanti politici tra gli altri Claudio Martelli.

Una battaglia non violenta, caratterizzata da scioperi della fame e della sete, di molti esponenti radicali, tra cui Donato Salzano.

Dr. Salzano, Il provvedimento sulle pene alternative al carcere, approvato dal Ministro della Giustizia uscente Orlando e dall’ormai ex primo Ministro Gentiloni, tramite decreto in consiglio dei ministri nella giornata di ieri non vi soddisfa a pieno, lei l’ha definita una “riforma tradita”?

La riforma l’ha già fatta alcune settimane fa la Corte Costituzionale quando ha stabilito che le pene fino a 4 anni possono essere scontate in detenzione alternativa al carcere. Quindi poca cosa quello che sono riusciti a portare a termine il duo Orlando-Gentiloni. Ovviamente viene tradito il lavoro degli Stati Generali delle Carceri e la nostra riforma dell’ordinamento penitenziario viene completamente disattesa.

In cosa consiste il provvedimento sulle pene alternative appena approvato? È un passo in avanti per il trattamento della popolazione carceraria?

È certamente un provvedimento giusto. Il magistrato di sorveglianza può permettere che le pene fino a 4 anni possano essere scontate in luoghi alternativi al carcere. Con delle eccezioni tassative che escludono le misura alternative per i reati di associazione mafiosa o di terrorismo, o particolarmente efferati, e se il soggetto non è considerato pericoloso. Trovo questa misura giusta e più umana nei confronti del detenuto.

Con questo decreto sulle pene alternative l’Italia esce dalla procedura d’infrazione UE per quanto riguarda i metodi inumani di trattamento del detenuto?

Assolutamento NO! L’Italia continua a rimanere in stato d’Infrazione. Continua a permanere lo stato di Flagrante reato da parte dello Stato italiano rispetto alla sentenza pilota della Corte EDU “Torregiani ed altri” del 2013 che condanna il governo italiano per la pratica della tortura dei trattamenti inumani e degradanti nelle carceri.

Cosa ti senti di rispondere a quella parte del mondo della destra che ha attaccato Andrea Orlando definendo questo decreto, in extremis, contro il voto popolare del 4 marzo? …un decreto, quello delle pene alternative al carcere, che premia solo i delinquenti e non tutela le vittime dei reati, sostengono sempre da destra.

Tramite le misure alternative, la pena verrà comunque scontata ma senza la tortura dei trattamenti inumani e degradanti per la vita del detenuto.

È un’opposizione priva di fondamento, tipica di un mondo “a destra” sempre su posizioni giustizialiste ed inumane nei confronti delle situazioni di vita in cui versano i detenuti delle carceri italiane. Ritengo sia un provvedimento che premia i meritevoli di riabilitazione ai sensi dell’art.27 della Costituzione Italiana.

I tribunali di sorveglianza devono tornare ad essere dei tribunali di “premialità” e non plotoni d’esecuzione. La detenzione deve essere eseguita rispettando i Diritti Umani.


Enrico Marotta


 

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