Cronaca

Salerno, il caso Imma Diana: troppo povera per una casa e troppo ricca per l’esenzione

Troppo povera per avere una casa e, allo stesso tempo, troppo ricca per avere l’esenzione del ticket sanitario: è questa la paradossale condanna che la burocrazia salernitana ha inflitto ad Imma Diana, mamma di Pierluigi malato di distrofia muscolare di Duchenne, patologia progressiva che a soli 11 anni lo costringe a muoversi su una sedia a rotelle.

Il dramma

Stando a quanto riportano le indiscrezioni, la signora Imma si arrangia con un lavoro part-time ed è in cerca di una casa che sia adatta alle condizioni del figlio malato, ma che non abbia un costo elevato in quanto – un affitto superiore alla cifra di 500 euro mensili – è al di fuori della sua portata.

Qualche mese fa sembrava che un bagliore di luce stesse squarciando le tenebre, una flebile e allo stesso tempo piacevole speranza si stava palesando nelle loro vite. Dopo tante delusioni, un bando del Comune in cui si mettevano a disposizione una serie di alloggi si era fatto avanti. Tuttavia, a seguito della domanda protocollata della signora Imma, vi è stato un netto diniego motivato dal suo reddito troppo basso inserito all’interno dell’auto-certificazione.

In sostanza, se non si guadagna abbastanza, si presume che non si è in grado di far fronte all’affitto; un concetto assurdo per la signora Imma che si chiede come sia possibile che delle case popolari (destinate alle persone svantaggiate) abbiano queste misure restrittive di natura prettamente economica. Eppure, queste dimore, essendo di proprietà di cooperative e non del Comune, hanno una soglia di reddito minima sotto la quale non si può scendere. Inoltre, vi è anche la beffa correlata allo sporadico supporto del Comune, che non riesce a far fronte alle esigenze di queste persone.

L’appello

Al di là di questi paradossi, il problema della signora Imma resta concreto nella sua semplice drammaticità: deve semplicemente trovare una casa e al più presto possibile, in quanto l’appartamento dove vive in questo momento in via Parmenide, in compagnia dell’altra sua figlia, non fa fronte alle numerose esigenze di Pierluigi.

Oltre che le tante “porte in faccia” ricevute, alcuni mesi fa è stata brutalmente aggredita, subendo numerosi lividi e graffi, da una sua vicina di casa: questa occupava abusivamente, insieme alla sua famiglia, il posto per disabili della zona, ostruendo la carrozzina del figlio. Ma i drammi si susseguono. L’auto, acquistata grazie ad una raccolta fondi su Facebook, adatta al figlio disabile, è stata graffiata e rovinata ed è per questa ragione che la signora lancia un appello: «che si faccia avanti qualcuno  che vuole dare a me e a Pierluigi una casa dove potersi muovere in condizioni umane, senza barriere architettoniche».

 

 

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