Cronaca

Salerno, insulti razzisti a Lamin sui social: “Mi augurano di morire”

Ennesima segnalazione di razzismo nella città di Salerno. Questa volta a farne le spese è Lamin, un giovane musicista Afro Salernitano da anni attivo nei movimenti sociali.

Razzismo a Salerno

Nuova segnalazione di razzismo a Salerno. Vittima dell’increscioso episodio è Lamin, un giovane musicista da anni attivo nei movimenti per una città inclusiva ed antirazzista. A denunciare l’accaduto è “Salerno contro la legge insicurezza”.

Lamin è molto conosciuto in città. In passato, dopo il caso della nave Diciotti a Catania, il giovane rapper salernitano girò un video che divenne in un batter d’occhio virale sui social.


IL VIDEO 


La denuncia

“Cambiano i governi, passano i Santi, ma il razzismo resta sempre lo stesso. Sabato l’ennesimo episodio. A farne le spese Lamin, musicista AfroSalernitano da anni attivo nei movimenti per una città Antirazzista e inclusiva.

Ancora una volta sui social network. Ancora una volta nei commenti ai post. Lamin, che spesso nei testi delle sue canzoni denuncia la xenofobia in Italia, da anni subisce attacchi razzisti. Addirittura Matteo Salvini lo ha attaccato per un suo video. E gli attacchi vanno tutti nella stessa direzione: impedirgli di esprimersi, di portare avanti le sue idee sull’Italia e sulle migrazioni.

Lamin non è l’unico Nero a Salerno che viene attaccato per le sue idee. Chiunque porti avanti idee critiche e innovative sulla presenza migrante in Italia spesso viene messo alla gogna sui social. Viene definito nel migliore dei casi inarato oppure gli si augura la morte dei cari, magari per affondamento di una barca.

Questa situazione non è tollerabile. È necessario che Salerno lo esprima chiaramente. E non si tratta di difendere Lamin. Si tratta di affermare con forza che crediamo nell’idea di Italia che Lamin porta avanti. E che combattiamo quella in cui si identificano i razzisti che continuano ad attaccarlo.

Se vogliamo vivere in una città aperta dove il diritto di parola è garantito a tutte e tutti a prescindere dal colore della pelle dobbiamo fare fronte comune. E ribadire con forza che se toccano uno di noi toccano tutti”.

 

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