Cronaca

Salerno, muore il compagno e la suocera le porta via i figli: il calvario di una madre

Salerno, una 37enne rumena ha vissuto una vera e propria odissea fatta di violenze e soprusi. Dopo una convivenza forzata e la morte del compagno violento, la suocera le porta via i bambini. Solo qualche settimana fa i giudici della Corte d’Appello di Salerno le hanno restituito i suoi due figli.

La suocera le porta via i figli dopo la morte del compagno

La 37enne arriva nel 2007 a Salerno su consiglio di  un’amica a che, di fatto, l’aveva «venduta» ad un uomo di ventidue anni più grande di lei. «Con il suo compagno – racconta -aveva organizzato una convivenza per me senza che io ne fossi a conoscenza».

Arriva in Italia a 19 anni, un divorzio alle spalle e un bimbo di due anni nato da una violenza subita. Una volta nel Salernitano, dopo una settimana di lavoro come badante a casa di una coppia di anziani, è costretta a lasciare il posto per le avances del marito della donna che assisteva.

Il compagno italiano della sua amica rumena, le propone un’uscita a quattro che lei declina. La proposta le viene rinnovata per altre sere, fino a quando quest’uomo – quello che poi diventerà il padre dei suoi due figli – si presenta con violenza a casa.

L’odissea

Inizia una storia segnata da continui soprusi dell’uomo che non accetta di essere respinto, fino a minacciarla di fare del male alla sua amica. Stefania decide di andare a vivere con lui in campagna ma non viene accettata dalla sua famiglia. Resta incinta di due gemelli, ne perde uno, porta avanti una gravidanza a rischio tra restrizioni e violenze, soprusi della suocera e della cognata.  Intanto la donna fa arrivare dalla Romania anche l’altro figlio e, con lui, i suoi genitori i quali, da subito, non accettano di vederla vittima di quell’uomo. Durante una delle loro litigate, difatti, lui la sbatte contro un mobile e lei perde i sensi, finisce in ospedale. Qui i medici la invitano a sporgere denunciare ma lei ha paura. Soltanto quando il compagno parte per un viaggio in Calabria, lei trova la forza di andare dai carabinieri.

Viene portata in una casa famiglia ma lui riesce a convincerla a tornare a casa. «Era il padre dei miei figli – racconta – e così l’ho perdonato». Ma la situazione peggiora. La cognata e la suocera trattano male il figlio avuto dal precedente matrimonio, fino a farlo mangiare fuori nel pollaio con gli animali.

L’improvvisa morte del compagno

Poi improvvisamente la morBte di lui per emorragia cerebrale dopo una settimana di coma. E di lì l’inizio di nuovi soprusi da parte della famiglia di lui «fino a quando mia cognata e mi suocera non mi hanno strappato i miei bambini e mi hanno minacciata dicendo di andarmene».  Poi l’incontro con l’avvocato Lucia Vicinanza, la soddisfazione di poter riavere i suoi figli e un vita nuova.

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