Inchiesta

Salerno, musica e lavoro: le difficoltà dei talenti del nostro territorio

Salerno e la musica non vanno proprio a braccetto. E non perché la città di Ippocrate non sforni talenti musicali, anzi, ma per l’impossibilità dei musicisti emergenti di entrare nel mondo del lavoro e di esprimersi nei locali e nella manifestazioni cittadine.

Salerno e la musica, una vicenda complessa

Diversi sono gli ostacoli che i musicisti salernitani incontrano quotidianamente, in primis la scarsa volontà degli imprenditori di investire nella musica. Una scelta obbligata per i gestori dei locali della movida e non solo vista la crisi del terzo settore e la pressione fiscale sempre più opprimente.

Altro problema è rappresentato dalla difficoltà di farsi strada nelle orchestre e negli ensemble a causa delle ristrette cerchie di “vecchi musicisti” formatesi negli ultimi anni. Cerchie chiuse che impediscono ai giovani di inserirsi.

Infine c’è un altro problema, quello relativo alla musica suonata “da tutti”, ovvero da persone che non hanno seguito un percorso di studio e formazione musicale ma si limitano a suonare per passione, offrendo così ai gestori di locali la possibilità di ingaggiarli a basso costo (e spesso a nero). In tal senso pesa, a livello nazionale, l’assenza di un albo dei musicisti.

Salerno e la tradizione musicale

La situazione dei musicisti salernitani è in totale contrasto con quella che è la tradizione della musica nella nostra città. Salerno infatti vanta il conservatorio (il Martucci) con il più alto tasso di iscritti in Italia oltre ad essere una delle province con la più alta presenza di licei musicali e scuole medie a indirizzo musicale del Paese.

La bravura dei musicisti salernitani è riconosciuto in tutta Italia ma, una volta conclusa la formazione musicale, per i talenti del nostro territorio entrare nel mondo del lavoro diventa una vera e propria impresa.

I licei musicali in provincia di Salerno

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