Cronaca

Salerno, occhio alla truffa: ecco come agiscono i malviventi – LA MAPPA

SALERNO. Da un po’ di tempo a questa parte le truffe agli anziani sono diventate sempre più frequenti, carpire la loro buona fede per sottrarre loro denaro è oramai una specialità per individui noti alle forze dell’ordine o novizi nel campo dell’illegalità.

Nel campo delle truffe la casistica è molto ampia e la provincia di Salerno non rimane di certo illesa da questa pesante ondata di raggiri che si sta imbattendo sulla penisola. Vi presentiamo dunque, un campionario utile a coloro che possono essere presi di mira da questi truffatori:

Il gelato sulla giacca: con l’arrivo dell’estate aumenta anche il numero dei famosi “truffatori del gelato”, essi sono individui senza scrupoli che rendono i bambini complici delle loro malefatte. Il bambino di turno, infatti, sporca di proposito la giacca del malcapitato un adulto subentra dichiarandosi padre “dell’incosciente figliolo”, con modi gentili si scusa col suo interlocutore e con altrettanta cordialità mira a togliergli la giacca per pulirgli sia la macchia che il portafoglio.

Le banconote fuori corso: la vittima si sta recando alle poste per riscuotere la sua pensione e una coppia di truffatori si presenta al suo cospetto provando in tutti i modi farle effettuare un cambio di banconote in suo possesso di 50 euro poiché fuori corso. In seguito i truffatori accompagnano l’anziano a casa per sostituire anche le altre banconote con quelle in loro possesso, nonostante siano false.

False pietre preziose: un signore distinto si dichiara, innanzi alla vittima di turno, uno straniero che (non disponendo di soldi liquidi) non può ritornare al suo paese d’origine. In merito a ciò, quest’individuo prova a vendere anelli o pietre preziose ad un prezzo di gran lunga inferiore rispetto alla somma originale. Passa di lì per caso un suo complice che (disponendo per puro caso di una lente d’ingrandimento e qualificandosi come gioielliere) si offre volontario per controllare la qualità del prodotto. Impiegando alcuni minuti per controllare l’oggetto, si propone per acquistarlo in cambio di una cospicua somma di denaro, ma lo straniero insiste perché sia l’anziana signora, normalmente chiamata col nome di battesimo, a comprarle. Spesso la vittima viene convinta e viene accompagnata all’ufficio postale o alla propria abitazione per acquistare le pietre.

La finta beneficenza: un individuo (spesso particolarmente distinto) finge di essere un medico o un avvocato alla ricerca di un non meglio precisato ufficio per effettuare una donazione a scopo di beneficenza. Ferma un qualunque signore per strada chiedendo informazioni su questo ufficio: il signore ovviamente non sa niente. Passa un’altra persona che fa finta di sapere dove sia la struttura ma dice che è chiusa. La donazione allora può avvenire solo tramite notaio nonostante serva un anticipo in denaro che la persona incaricata della beneficenza non ha a disposizione in quel momento. L’anziano fermato per strada viene convinto che può contribuire alla beneficenza ricavando anche una percentuale se fornisce il denaro che serve per il notaio. E viene accompagnata a ritirare una discreta cifra (anche qualche migliaio di euro) e poi fatta salire sull’auto insieme ai due “compari” per andare dal notaio. Sicuramente durante il tragitto i truffatori si fermeranno per comprare una marca da bollo e chiederanno di farlo proprio al malcapitato che quando scenderà dall’auto non troverà più nessuno.

Finti carabinieri e incidente con patente: «Siamo i carabinieri, suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente stradale e dai controlli che abbiamo effettuato è emerso che la sua auto era senza assicurazione. Prepari mille euro per pagare la multa e tra poco verrà un nostro collega a ritirarli a casa sua» una frase celebre utilizzata spesso da truffatori durante le loro telefonate verso i numeri fissi di casa. Il malvivente per rendere ancora più credibile la cosa durante la telefonata riproduce, probabilmente attraverso un cellulare o un Pc, l’audio delle sirene di ambulanze e gazzelle dei carabinieri. Dopo un paio d’ore richiama per avvisare che a momenti si presenterà a casa un collega per ritirare il denaro.

La variante con avvocato: «Pronto, sono l’avvocato X, suo figlio ha fatto un incidente stradale e ora è nei guai» queste invece sono le frasi che spesso vengono usate dai truffatori per effettuare questa variante (da come possiamo constatare) non meno indegna della precedente. Viene fatto crede alla vittima che il figlio è stato coinvolto in un incidente autostradale  e che si trova in una caserma dei carabinieri. Il presunto legale, prima di fare la telefonata, prende informazioni sulla famiglia, e infatti quando chiama conosce bene il nome di ciascun componente e anche il lavoro che ciascuno svolge. Al telefono poi spiega che ha ricevuto dal figlio l’incarico di chiamare perché lui è impossibilitato in quanto si trova dai carabinieri e non può parlare al telefono. Il truffatore poi spiega che in seguito all’incidente e ai controlli effettuati è risultato che ci sono dei problemi con la copertura assicurativa e che per risolvere il problema senza conseguenze più gravi lui può “mettere tutto a posto” pagando una somma di 2.500 euro. Il finto avvocato sottolinea che lui lavora per una compagnia assicurativa, però, quando chiede i soldi per poter “sistemare” tutto non dà un appuntamento in un ufficio: infatti, invita l’anziano a incontrarlo in un luogo pubblico per la consegna del denaro, ribadendo che la somma deve essere rigorosamente in contanti.

I falsi funzionari: un’altra truffa molto diffusa (per altro praticata con moltissime varianti, adattabili a seconda della vittima) è quella dei falsi funzionari, essa consiste nel presentarsi alla porta con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica, verificare se il vitalizio è stato pagato per intero, o ancora per controllare il contatore del gas, della luce, il corretto funzionamento del telefono fisso. In realtà, queste azioni si compiono con lo scopo di raggirare le vittime facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore. In questo caso è bene sapere che prima di fare dei controlli nelle case le compagnie affiggono degli avvisi nel palazzo e comunque è opportuno fare una telefonata di controllo al 112 fornendo tutte le indicazioni necessarie per poter fare in modo che le forze dell’ordine facciano le verifiche necessarie ed eventualmente intervenire per bloccare il truffatore.

Il pacco da ritirare per conto di un figlio: il truffatore si presenta a casa della vittima per ritirare un pacco per conto del figlio, viene specificato che il pagamento deve essere in contrassegno, per una cifra che in molti casi supera i 500 euro.  La versione più evoluta della truffa prevede che la telefonata venga fatta realmente e a rispondere è un complice del truffatore che, con voce non riconoscibile a causa di un presunto disturbo di linea, dice al genitore che può ritirare il pacco e pagare il dovuto.

Queste sono le truffe più comuni e (sebbene già queste sembrano non poco articolate) il campo delle truffe è sicuramente più vasto di quanto si possa comunemente pensare, i truffatori spesso sono persone senza scrupoli che, avvolti da una mentalità gretta e retrograda, fanno di tutto per giustificare a loro stessi le lerce manipolazioni perpetuate a danno di gente indifesa.

Fonte: La Città

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