CronacaInchiesta

Salerno: oltre 50 case date in affitto per il mercato del sesso

SALERNO. Il mercato del sesso cittadino ha ormai raggiunto dei picchi di criticità, basta controllare sul proprio PC ed inserire qualche parola chiave ed ecco che compaiono una sfilza interminabile di donne, messe sul banco di macelleria e pronte per essere consumate in cambio della loro “sostanziosa” parcella. Queste prostitute si fanno chiamare escort e, come un tarlo, s’infiltrano negli appartamenti salernitani dati a loro in affitto.

Una prima stima delle forze dell’ordine parla di oltre 50 appartamenti ove si consuma questo fenomeno che favorisce indubbiamente l’illegalità, fu proprio in una di queste case che viveva la 19 enne Marina Tudor Szekeres, ragazza rumena trovata morta il 30 aprile, 15 giorni dopo in un terreno tra Fuorni e San Leonardo. (LEGGI QUI)

Queste donne prendono spesso e volentieri delle case in sub affitto e si dividono l’onerosa spesa che solitamente oscilla tra i 1.000 e i 2.000 euro (sempre e comunque in nero) solitamente subiscono dei blitz dai militari in quanto la loro attività causa non pochi disturbi alla quiete pubblica. I casi che in questo periodo sono saltati subito all’occhio, riguardano i fatti accaduti a Vietri, nella zona orientale o a Mercatello dove una ragazza brasiliana residente a Milano aveva affittato un appartamento in via Trento e preso successivamente in consegna da due connazionali che si prostituivano garantendole una percentuale mensile. A concedere quel loco furono due coniugi salernitani che furono condannati a 3 anni per favoreggiamento della prostituzione.

Tuttavia, questo caso è soltanto la punta dell’iceberg in una Salerno travolta da questa piaga che va debellata, infatti, via Calata San Vito, Corso Vittorio Emanuele (per la precisione all’interno dell’Hotel Italia), via Manganario, Pastena, Torrione e Sant’Eustacchio sono state coinvolte in queste vicende. Spostandoci verso la provincia è invece la Valle dell’Irno ad essere più bersagliata, allo stesso livello di allarme vi sono la Piana del Sele e Bellizzi, Pontecagnano e Battipaglia. Nell’Agro Nocerino, invece, il fenomeno è perlopiù autoctono, con prostitute storiche che esercitano in quartieri altrettanto storici.

Un dato della Fondazione Ismu (Istituto per lo studio della multietnicità) ha dichiarato che il 30% dei clienti dichiara di aver contrattato una prestazione sessuale tramite internet, inoltre, insieme ai ricercatori di Transcrime, è stato elaborato un perfetto identikit di cliente medio. Secondo il metodo di questionario anonimo, un 20% ha dichiarato di aver effettuato almeno un abbordaggio in strada e troviamo anche un 5% che è stato aiutato dal personale alberghiero.

Fonte: La Città

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