Cronaca

Cifre da capogiro per l’ortofrutta, rincari fino al 40%: “E in vacanza è peggio”

Cifre da capogiro per l’ortofrutta, soprattutto nei supermercati, con rincari fino al 40% nelle ultime settimane. Stando alle valutazione degli addetti ai lavori, persino fino al 50% nelle mete balneari. Acquistare pesche e pomodori ormai equivale ad un aperifivo in spiaggia. Per i prodotti fuori stagione invece bisogna prevedere una spesa simile ad una pizza gourmet al ristorante. Frutta e verdura a peso d’oro, secondo l’odierna edizione del Mattino.

Ortofrutta: rincari fino al 40% in città, fino al 50% in vacanza

A rincarare la dose probabilmente le strategie di marking adottate dalla grande distribuzione: gli agricoltori infatti assicurano di avere prezzi calmierati da almeno 24 mesi, nonostante il caro bollette. E i consumatori corrono ai ripari privilegiando, almeno in questo caso, i negozi di vicinato e i mercati rispetto a supermercati dove i pomodori sono volati fino a 3 euro al chilo, le pesche a cinque, le prugne tra i cinque e i sei euro e le ciliegie a nove.

La situazione

Per chi è in vacanza tra il Cilento e la Costiera Amalfitana, tocca farne le spese. Nell’arco di poche settimane i turisti si sono trovati a dover spendere quasi tre euro al chilo per zucchine e melenzane, lo stesso prezzo per le pesche, sette euro per i fagiolini e poco meno di quattro euro al chilo per l’uva. Cifre che hanno visto pesare sui bilanci familiari. C’è chi a questo punto ha preferito rinunciare alle ferie di prossimità per optare per mete estere, come Croazia, Grecia e Albania, dove, dal lettino all’appartamento, i costi sembrano ancora piuttosto contenuti.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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