Cronaca

Paga tagliata a chi stava troppo in bagno nella ditta di conserve, in manette imprenditore salernitano

Paga ridotta per chi stava troppo tempo in bagno nella ditta di conserve. Un imprenditore della provincia di Salerno è stato arrestato

Paga ridotta per chi stava troppo tempo in bagno nella ditta di conserve. Pasquale Attianese, imprenditore della provincia di Salerno è stato arrestato. Operai sottopagati, costretti a turni massacranti e puniti se, a giudizio dei datori di lavoro, si attardavano troppo in bagno: torna all’attenzione della cronaca la fabbrica di conserve dell’agro nocerino sarnese sequestrata nel maggio dello scorso anno perché spacciava pomodoro egiziano pieno di pesticidi per pomodoro italiano.

Nocera, paga ridotta a chi stava in bagno: arrestato imprenditore

Questa volta i carabinieri del reparto tutela agroalimentare di Salerno sono intervenuti perché, nel prosieguo delle indagini, hanno scoperto che i due titolari vessavano i dipendenti, quasi tutti italiani, arrivano a pagarli appena quattro euro e 35 centesimi all’ora e riducevano addirittura la paga se ritenevano che si attardassero troppo in bagno (li controllavano anche con un impianto di telecamere).

Uno spaccato venuto fuori dalle intercettazioni disposte dal gip di Nocera Inferiore su richiesta di quella Procura. Non solo: si è anche scoperto che in passato i titolari dell’industria di conserve riuscivano ad aggirare i controlli grazie alle soffiate di un funzionario dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari di Salerno. Prossimo alla pensione, l’uomo, in cambio di un incarico per sé e di un posto di lavoro per la figlia, avvisava gli imprenditori dei controlli in arrivo, in modo tale che in quelle date facessero trovare in fabbrica solo prodotti di buona qualità.

L’arresto

I due titolari dell’azienda sono da oggi uno ai domiciliari, l’altro obbligato al divieto di dimora nella provincia di Salerno. Ai due è stato anche notificato un decreto di sequestro preventivo per quasi 980.000 euro, somma che, secondo gli inquirenti, corrisponde ai costi di impresa risparmiati illegalmente attraverso le condotte illecite. L’Inps ha inoltre emesso sanzioni amministrative per 275.600 euro.

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