Cronaca

Salerno, Pastena: nuovo parroco al Volto Santo

SALERNO. Domenica scorsa vi è stato il battesimo ufficiale di Don Coralluzzo nella parrocchia del Volto Santo, a Pastena.

Don Francesco Coralluzzo, quarantaduenne di Montecorvino Rovella, ha ricevuto il testimone da Don Mari, che ha guidato la vivace e popolosa comunità afferente alla parrocchia per ben quarantanove anni.

A suggellare l’insediamento del nuovo parroco, era presente e ha presieduto la messa l’arcivescovo Luigi Moretti, che ha voluto fortemente don Coralluzzo per continuare l’opera di don Mari al Volto Santo. Per guidarla, infatti, l’arcivescovo ha puntato su uno dei migliori sacerdoti della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, come testimoniato dal buon lavoro fatto a Montecorvino Rovella, dove è stato parroco per sette anni guidando le comunità dei Santi Pietro e Nicola e Santa Maria Assunta.

Pur essendo ancora giovane, il quarantaduenne don Francesco Coralluzzo, ordinato sacerdote il 30 aprile 2000, ha già una storia fatta di grande impegno al servizio dei giovani e delle famiglie, volta a realizzare iniziative, anche fuori dagli schemi,  in grado di coinvolgere la comunità di riferimento. Tra le opere realizzate a Montecorvino Rovella, i campi di calcetto per i ragazzi, un passepartout che ha permesso al sacerdote di avvicinare anche i giovani più lontani dalla chiesa, e l’auditorium Senatore, posto alla disponibilità dell’intera comunità cittadina. Importante anche la sua attività di docenza stabile,  svolta presso l’Istituto superiore di scienze religiose e l’Istituto teologico salernitano.

Ma ciò che contraddistingue don Coralluzzo è la sua la grande umiltà e disponibilità, che emerge dalle fin dalle prime parole durante la messa di domenica scorsa.

“Cominciamo oggi, insieme, un cammino che non vuole annullare il passato – dice ancora nella messa celebrata ieri sera – ma che vuole vivere nella grazia di chi vuole andare verso Dio. Se voi sarete docili alla parola di Dio, diventeremo sempre di più una famiglia. Non sempre ci sarà unità di vedute, ma camminiamo come persone che si vogliono bene. Sono stato chiamato dal Signore ad armonizzare le diverse sensibilità rispondendo ai bisogni di ognuno: i poveri, i sofferenti, chi è smarrito, anche chi sembra avere una situazione favorevole”.

Così come la sua totale apertura e il suo credere nell’ascolto e nel coinvolgimento di tutta la comunità con una parrocchia sempre aperta a tutti.

“Portate un po’ di pazienza nei prossimi dieci giorni, mi sistemerò nella casa canonica e verrò a stare da voi. Dalle 16 alle 21 di ogni giorno mi troverete qui”.

Una comunità generosa, attiva e accogliente, come comunicato dal predecessore Don Mari nei mesi precedenti al passaggio di consegne, come emergeva anche dalle parole rivolte da Don Mari al suo successore nella messa di commiato di domenica 18 settembre: “Ti consegno una comunità bella, che opera nella gratuità assoluta, nel rispetto, nella promozione dei laici. Sii attento ad ogni persona, perché in ogni loro piega c’è Cristo. Buon lavoro confratello. Un giorno, quando andrai via, possano dire di te più di quello che, oggi, dicono di me.”

Un lavoro importante, dunque, nel quale Don Coralluzzo ha profuso subito il massimo impegno. Fin da martedì scorso, si sono svolti gli incontri con la comunità nei quali si è manifestata in pieno la disponibilità, la partecipazione e la voglia di conoscere il nuovo parroco da parte di persone, gruppi e collaboratori che si sono attivati per mettere don Coralluzzo nelle migliori condizioni per compiere al meglio la sua nuova missione. E’ intenzione infatti del nuovo parroco di dare continuità al lavoro di don Mari, apportando novità e cambiamenti, da realizzare con la collaborazione di tutti, che possano ancor di più andare incontro ai bisogni e coinvolgere la comunità di riferimento, con particolare attenzione a famiglie e giovani.

Il processo di conoscenza reciproca continua, in una comunità che ha sempre più bisogno di una Chiesa che le sia vicina e la aiuti ad affrontare le difficoltà di una realtà sempre più difficile, sia per gli aspetti morali e spirituali che materiali.

 

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