Cronaca

“Prendi casco e ferro, dobbiamo fare morti” | Dopo la rissa del lungomare i minori arrestati preparavano la vendetta

Salerno, 15 ragazzi minorenni arrestati: preparavano la vendetta dopo la rissa del 15 maggio sul lungomare cittadino

Emergono dettagli agghiaccianti dopo che 15 ragazzi minorenni di Salerno sono stati arrestati (10 trasferiti in un penitenziario minorile, altri 5 in comunità) per la rissa avvenuta sul lungomare cittadino lo scorso 15 maggio. Una rissa dietro la quale si celava una rete di violenza e premeditazione come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Salerno, 15 ragazzi minorenni arrestati: le intercettazioni

I ragazzi del centro storico, via chat, organizzavano la vendetta. Era il 18 maggio e scrivevano: “Ragazzi quello ora F.P. ha messo la storia… prepariamo questa vendetta… prendi casco e ferro e due motociclette… dobbiamo fare morti … loro ora si sentono forti che hanno qualcuno dietro … perché se acchiappi quello quando sta da solo dentro un vicoletto vedi come inizia a correre”.

Sono 15 i ragazzi minorenni arrestati Salerno. Nella prime ore della giornata di martedì 26 ottobre su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, la Polizia di Stato ha eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare a carico di minori, delle quali 10 provvedimenti di custodia presso Istituto Penitenziario Minorile ed altre 5 di collocamento in comunità, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno per i gravi fatti  relativi ad una violenta rissa che si sviluppava, lo scorso 15 maggio, a lungo ed in più luoghi, per tutto il centro della città di Salerno, durante un classico sabato della “movida” giovanile.



Salerno, arrestati 15 ragazzi minorenni: l’operazione dopo la rissa

I fatti per la loro ampiezza e gravità stessa incolumità delle moltissime persone che quel giorno, pacificamente, affollavano le strade cittadine. La grave vicenda oggetto d’indagine, in particolare, riguardava lo scontro tra due opposti gruppi di giovani che si sono affrontati colpendosi anche con bastoni, mazze, tirapugni e coltelli tanto che due dei contendenti sono stati attinti da fendenti in prossimità di organi vitali.

A seguito di laboriose indagini e, in particolare, attraverso la capillare visione delle immagini videoregistrate da telecamere installate presso alcuni esercizi commerciali presenti nelle aree in cui  si erano verificati i fatti, si risaliva all’identità di alcuni dei ragazzi tratti in arresto coinvolti nella violenta rissa.  A seguito di tali accertamenti, sono stati seguiti, nei confronti di tali minori, perquisizioni domiciliari, nel corso delle quali sono stati rilevati reperiti e sequestrati, un riscontro delle prime risultanze, alcuni indumenti del tutto coincidenti con quelli visibili dai filmati che avevano ripreso alcune fasi della rissa , nonché alcuni strumenti atti ad offendere. Inoltre si procedeva al sequestro di alcuni telefoni cellulari in uso ai suddetti minori.



Le indagini

E grazie alla attività investigativa condotto proprio sul contenuto di tali apparecchi, si è giunti alla compiuta identificazione dei 15 giovani oggi tratti in arresto, alla ricostruzione dei fatti e delle cause che hanno fatto scatenare la furia dei due opposti gruppi. In particolare, emergeva che la violenta rissa del 15 maggio trovava spiegazione in un’acerrima rivalità tra due opposti gruppi di giovani che da tempo si fronteggiano nella città di Salerno al fine di affermare secondo logiche tipiche da “gang” il proprio predominio sul territorio.

Così, su richiesta della Procura, il Giudice, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione alle imputazioni di rissa aggravata per tutti i 15 indagati, e tentativo di omicidio per 10 di loro. Episodi gravi e resi allarmanti dalla volontà di vendetta da parte dei protagonisti  emersa dalle indagini, con il rischio di incontrollabili e violente reazioni a catena.

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