Cronaca

Figli bocciati a Salerno e provincia, genitori sul piede di guerra: già 10 richieste di accesso agli atti

Bocciature a Salerno e provincia, partono i primi ricorsi da parte dei genitori di alunni che non hanno superato l'anno

Partono i primi ricorsi contro le bocciature nelle scuole di Salerno e provincia. Sono già una decina le richieste di accesso agli atti in diverse scuole superiori del capoluogo come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino. Solo nel capoluogo, sono 120 gli alunni bocciati alle superiori. Nella maggior parte dei casi, la causa principale è rappresentata dalla mancata frequenza alle lezioni.

Salerno, partono i primi ricorsi contro le bocciature

Non può essere escluso che la protesta possa portare ad un contenzioso amministrativo. Gli scrutini di questo giugno hanno rappresentato una sorta di ritorno alla normalità dopo due anni in cui – inevitabilmente – la pandemia da Covid ha inciso sugli scrutini e sulle ammissioni agli esami di stato. Le richieste di accesso agli atti da parte dei genitori sono partite in seguito alle pubblicazioni degli esiti degli scrutini. La vicenda riapre il dibattito sul rapporto tra scuola e famiglie.

Parlano i dirigenti scolastici

In merito sono intervenuti diversi dirigenti scolastici salernitani. Tra questi, Ornella Pellegrino, preside dell’alberghiero Virtuoso che al Mattino ha ribadito: “Purtroppo il rapporto con le famiglie non sempre è semplice perché molti genitori partono dal presupposto che la scuola sia in antitesi alla scuola. Molti altri sono invece meravigliosi ed è possibile costruire un percorso comune che è a vantaggio esclusivo dei propri figli. Le famiglie dei ragazzi sospesi, con debito e non ammessi, sono state avvisate secondo la normativa e la maggior parte anche convocate a scuola per un colloquio con me e con la vicepreside per spiegare le ragioni degli esiti finali”.

È dello stesso avviso Cinzia Guida del liceo classico De Sanctis: “Credo che sia importante prima fare capire agli alunni che la valutazione tiene conto di tanti fattori, che il debito scolastico non deve essere visto come un qualcosa di inutile, ma come un rafforzamento delle incertezze che non sono state colmate durante l’anno”

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