Ospedale Ruggi, il medico musicista Ernesto che suona per i bambini malati di tumore
17 Giugno 2019
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Una donazione anonima, uno strumento di cura. Specie per l’anima. Grazie a questo dono, Ernesto Falcone, medico del reparto di radioterapia del Ruggi, ogni giorno, al suo ordinario turno di lavoro, aggiunge l’amore per la musica che offre ai suoi piccoli pazienti, suonando quel pianoforte a muro da studio posto nella colorata sala di accoglienza. Il dono è di una nota ditta dell’agro-nocerino-sarnese, a nord di Salerno, che ha avuto l’amorevole slancio verso i bambini. Il pianoforte ha così cambiato il concetto di concepire i tempi e gli spazi dell’ospedale. Lui, Ernesto, si siede e, quasi sfiorando quei tasti bianchi e neri, incanta chi lo ascolta. Le note si diffondono nel reparto. Tutti si fermano e, all’unisono, gli angoli della bocca dei presenti, vanno verso l’alto. I piccoli, infatti, giocano mentre il medico parla loro con il linguaggio universale della musica. «E’ di turno Ernesto, oggi», si dicono i colleghi, sorridendo. Ed anche i bambini. Brividi, emozioni, sorrisi. La magia della musica in corsia stravolge un luogo che non è solo cura, sofferenza. Ma anche riflessione. La radioterapia pediatrica dell’azienda ospedaliera di Salerno è da sempre un passo avanti nel percorso che comunemente si definisce di «umanizzazione», la capacità di rendere più umana, più sopportabile, una corsia. Specie per i bambini. Qui i bimbi vengono accolti in luoghi colorati, abbelliti da disegni, da fumetti sulle pareti. La Open onlus, attraverso «30 ore per la vita» e la testimonial Lorella Cuccarini, spesso al Ruggi, hanno dato un contributo notevole a questa radioterapia, definita una delle più belle d’Italia, una di quelle che non mettono in soggezione i bambini, ma li accompagna fantasticando ad effettuare la terapia salvavita. Il bunker, infatti, che è lo spazio dove ha luogo il trattamento radioterapico dei piccoli pazienti e dove restano soli per ore, grazie ai dipinti dell’artista Silvio Irilli, è stato trasformato in un mega acquario, così i piccoli sono accolti da paesaggi marini che hanno inondato uno spazio, prima grigio e anonimo, di oltre 200 metri quadri. Altro elemento fondamentale nel percorso di umanizzazione, poi, è anche lo spazio giovani: un luogo in cui i ragazzi possano ritrovarsi, condividere del tempo insieme, parlare delle cose che hanno in comune, vivere dei momenti di spensieratezza nonostante la malattia. Insieme a questo, il reparto è dotato anche di una macchina che consente di effettuare una terapia particolarmente moderna ed efficace, irradiando solamente il tumore e risparmiando i tessuti sani, migliorando l’intento terapeutico e riducendo gli effetti collaterali. Il reparto è diventato punto di riferimento per i piccoli malati di cancro della regione e di tutto il Sud Italia. Nel Belpaese sono 5 gli centri pubblici di alta specialità , tutti situati da Roma in su. In Campania, ogni anno, vengono diagnosticati circa 200 nuovi casi di tumore in età pediatrica. Mentre le leucemie guariscono con la sola chemioterapia, la radioterapia gioca un ruolo fondamentale nella cura di molte neoplasie e si stima che circa i due terzi dei piccoli pazienti (circa 70 nuovi trattamenti annui in Campania) ne possano beneficiare nel corso della malattia, data la spiccata radiosensibilità dei tessuti durante l’età evolutiva. Al Ruggi, in media, vengono trattati circa 30 bambini. Grazie alla Open, poi, Salerno è diventata anche capitale della ricerca scientifica sul cancro pediatrico. Da oltre 15 anni, infatti, la onlus promuove sul territorio eventi benefici e campagne di raccolta fondi per sostenere la ricerca e combattere i tumori pediatrici, diventando un punto di riferimento a livello nazionale ed europeo per la promozione di nuovi studi e ricerche sul neuroblastoma e i tumori solidi pediatrici.
Ernesto Falcone, medico del reparto di radioterapia del Ruggi, ogni giorno, al suo ordinario turno di lavoro, aggiunge l’amore per la musica che offre ai suoi piccoli pazienti, suonando quel pianoforte a muro da studio posto nella colorata sala di accoglienza.
Il medico musicista Ernesto che suona per i bambini malati
Il medico Ernesto, si siede e, quasi sfiorando quei tasti bianchi e neri, incanta chi lo ascolta. Le note si diffondono nel reparto. I piccoli giocano mentre il medico parla loro con il linguaggio universale della musica. «È di turno Ernesto, oggi», si dicono i colleghi, sorridendo.
La magia della musica in corsia stravolge un luogo che non è solo cura, sofferenza.
La radioterapia pediatrica dell’azienda ospedaliera di Salerno è da sempre un passo avanti nel percorso che comunemente si definisce di «umanizzazione», la capacità di rendere più umana, più sopportabile, una corsia. Specie per i bambini.