Inchiesta

Salerno, sulla morte nel cantiere: i nodi vengono al pettine

SALERNO. Era il 2 dicembre 2014 quando Andrea Cuomo operaio di 57 anni, perse la vita in un cantiere edile in via Allende, cadde da un ponteggio mentre stava lavorando ai garage seminterrati. Gli accertamenti medico legali verificarono che la morte era stata causata da una trombosi coronarica. Tuttavia, non è affatto chiaro se questa patologia era stata la causa dominante legata alla caduta oppure no.

Secondo quanto sostiene il procuratore Elena Guarino, nell’avviso di conclusione delle indagini, quando lo sfortunato operaio era precipitato da tre metri e mezzo di altezza, perdendo così la vita nel cantiere edile, costruttore e direttore cercarono di camuffare l’incidente. Ordinando agli operai di smontare il ponteggio e di sostenere la tesi che si fosse accasciato a terra, facendo istallare un sistema di reti e protezione che, se ci fosse stato prima, avrebbe quantomeno salvato la vita del 57 enne.

Tra i tanti nomi implicati in questa vicenda, spunta quello del colonnello Francesco Merone, già comandante del reparto operativo di Salerno, egli secondo gli inquirenti non poteva non sapere che, il 57 enne di Santa Maria della Carità, era caduto dal ponteggio e invece ha sostenuto la tesi contraria. Per questo motivo è stato accusato di omessa denuncia e omissione di atti d’ufficio, oltre che di falso ideologico per aver nascosto la verità nella relazione di servizio consegnata a chi indagava sul decesso.

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