Salerno, thalassemici abbandonati al Ruggi: «Non ho mai scelto la mia malattia»

SALERNO. La thalassemia è una malattia genetica, fortemente invalidante che arreca danni irreversibili agli organi del corpo umano impedendo ai globuli rossi di sopravvivere.

Si tratta di una malattia che viene scoperta fin dalla nascita degli individui e li costringe a trasfusioni di sangue periodiche.

È una malattia per cui negli anni ’60 e ’70 si moriva. Con il passare degli anni e l’evolversi delle terapie la situazione è in forte miglioramento.

Gli individui affetti da questa malattia a causa delle frequenti trasfusioni accumulano quantitativi di ferro nel proprio sangue che determinano ulteriori danni al loro organismo.

Si tratta, quindi, di una malattia che riduce di molto la qualità della vita di coloro che ne sono affetti, nonostante le innovazioni apportate dalla terapia.

Salvatrice Bacco, Presidente dell’Associazione Thalassemici del salernitano, nata nel 2001 con un direttivo di soli pazienti e con oltre 60 associati.

Salvatrice è rappresentante della rabbia e dell’indignazione di tutti i malati di thalassemia in cura presso l’ospedale di Salerno, centro delle microcitemie riconosciuto a livello nazionale e che cura trenta thalassemici, a causa delle tante problematiche che riscontrano.

Ed è dalle sue parole che emerge la denuncia di un ambiente poco consono alle cure cui si devono sottoporre i thalassemici.

“Non ho mai scelto la mia malattia”

Una denuncia che parte da uno dei tanti episodi di cui è stata protagonista, suo malgrado: «Alcuni giorni fa mi sono recata all’ospedale per effettuare la trasfusione e impossibilitata a…



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