Cronaca

Salerno, uomo nudo si lava in strada e viene espulso: è un 30enne con problemi psichici

A Salerno, un uomo di origini straniere è stato trovato nudo in via Clark mentre era intento a farsi la doccia. La cosa ha mandato su tutte le furie il web.

Salerno, uomo nudo si lava in strada e viene espulso: la vera storia di Adam

L’uomo è stato scoperto nudo in via Clark mentre faceva la doccia. Il tutto è accaduto davanti a un albergo della zona orientale della città. Il 30enne di origini nigeriane è stato fermato dalla Polizia e spedito presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Bari, in quanto irregolare sul territorio.

Si tratterebbe di una persona affetta da problemi psichici, reduce da una lunga prigionia in Libia, di cui porta i segni indelebili sul corpo e negli occhi. A darne conferma, è il presidente dell’associazione Venite Libenter, Rossano Branca.

Lo scorso anno, nella medesima zona, fu fermata una persona senza vestiti. Si solleva il dubbio. Poi la triste conferma: si tratta della stessa persona.

Il commento di Rossano Branca, presidente dell’Associazione Venite Libenter

È proprio lui: noi volontari di strada lo chiamiamo Adam senza sapere con certezza se sia il suo vero nome. – ha detto È già stato oggetto di derisione quando camminò nudo lungo via Clark, ma Adam è chiaramente una persona fragile con problemi psichici amplificati dalla lunga prigionia in Libia.

Noi lo abbiamo conosciuto per la prima volta quando ci segnalarono, nell’inverno 2018, un ragazzo di colore assiderato nei pressi dello stadio Arechi.

Lo portammo al centro di via Dei Carrari dove riuscimmo, grazie all’aiuto di suoi connazionali, a ricostruirne la provenienza e la storia.

Questa è una situazione al di fuori di qualsiasi discussione riguardante il fenomeno dell’immigrazione.

Adam porta sul suo corpo la prova delle torture subite e la Costituzione ci obbliga a dare asilo a esseri umani come lui, senza badare alla provenienza, al permesso di soggiorno: come associazione ci stiamo già attivando per ricorrere legalmente.

C’è da precisare, inoltre, che il nigeriano non è mai risultato pericoloso, nè ha mai importunato nessuno, ma da tempo immemore ha manifestato comportamenti che denotano dei gravi problemi psichici, mai risolti.

C’è da chiedersi, dunque, quale sia il destino che lo Stato prevede per una persona reduce di torture e incapace di badare a sè: se a denudarsi in strada fosse stata una persona italiana, con problemi psichici, i soccorsi dell’Asl sarebbero stati attivati?

La priorità, dunque, risulta essere l’umanità o la provenienza? La comunità, tutta, merita una risposta.

 

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