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Saluto fascista: reato o libera manifestazione del pensiero?

Il saluto fascista non è considerabile come reato se è fatto con intento commemorativo e non violento perché, in questi casi, si tratta di una libera «manifestazione del pensiero».

È questa la decisione presa, negli ultimi giorni, dalla Corte di Cassazione.

Saluto fascista: reato o libera manifestazione del pensiero ? I dettagli

Il saluto è, infatti, da punire solo se ha un chiaro intento antidemocratico, ma non costituisce reato se ha un intento puramente commemorativo e non violento. In quest’ultimo caso il gesto va considerato come una libera «manifestazione del pensiero» e non un attentato concreto alla tenuta dell’ordine democratico.

La decisione della Cassazione

È con questa decisione che la Cassazione ha anche assolto definitivamente i due manifestanti che durante una commemorazione organizzata a Milano nel 2014 da esponenti di Fratelli d’Italia, e rispondendo alla «chiamata del presente», avevano alzato il braccio destro facendo il saluto fascista.

Un gesto che inizialmente era valsa loro un’imputazione per«concorso in manifestazione fascista», reato previsto dall’articolo 5 della legge Scelba.

Con la sentenza n. 8108, la Corte Suprema ha respinto, secondo quanto riporta Il Mattino, il ricorso della Procura Generale di Milano, confermando le decisioni del gup e della Corte d’Appello.

Il percorso comune che ha portato alla sentenza ha riguardato il fatto che le legge non punisce «tutte le manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, ma solo quelle che possono determinare ilpericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste», e i gesti e le espressioni «idonei a provocare adesioni e consensi».

 

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