Cronaca

San Mauro Cilento, tornano in libertà il sindaco e gli arrestati

SAN MAURO CILENTO. È arrivato poche ore fa il provvedimento del gip del Tribunale di Vallo della Lucania Sergio Marotta, che ha sancito il ritorno in libertà del sindaco di San Mauro Cilento, Carlo Pisacane, del vicesindaco Fernando Marrocco, dei consiglieri comunali Fabrizio Cusatis e Pasqualino Volpe, dell’assessore Angelo Di Maria, di due funzionari comunali Franco Volpe e Angelo Cilento, del segretario comunale Claudio Auricchio e dell’imprenditore Alfonso Palmieri, titolare di una ditta di rifiuti con sede a Polla.

San Mauro Cilento, tornano in libertà il sindaco e gli arrestati

Tornano in libertà tutti gli indagati finiti lo scorso 30 maggio agli arresti domiciliari perché ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di concussione, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico in atto pubblico. Per loro resta solo l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Il gip Marotta ha disposto inoltre a carico di Cilento, Volpe e Auricchio la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per 12 mesi e per Palmieri il divieto di esercitare l’attività d’impresa nel settore dei rifiuti per un anno.

Le indagini, avviate dai Carabinieri della Stazione di Pollica agli ordini del Maresciallo Lorenzo Brogna, risalgono a circa due anni fa e sono scaturite dalla denuncia della presidente di una cooperativa locale che aveva raccontato di aver subito pressioni da parte del sindaco e del responsabile dell’Ufficio Tecnico per rinunciare al servizio di trasporto scolastico, allo scopo di favorire una ditta diversa a cui l’incarico è stato successivamente assegnato mediante “una illecita procedura di affidamento diretto”.

L’inchiesta, portata a termine dai Carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, diretti dal Capitano Mennato Malgieri, è stata coordinata dal procuratore Antonio Ricci e dal sostituto Paolo Itri.

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