Cronaca

Sanità, FISI: "Morte di Gerardo Rossomando, sistema di padrini e padroni"

Quando è un giovane a morire, ci si domanda sempre se è stato fatto tutto il possibile per evitare una morte che sempre proietta una intera famiglia nello sconforto totale. È questo il caso del giovane di Montecorvino, non il primo ma nemmeno l’ultimo, e su cui la famiglia ha presentato un esposto ritenendo che si sia perso troppo tempo visto che, comunque, il ragazzo era sì in codice rosso ma le ferite da lui riportate non sarebbero state fatali. E’ comunque importante precisare che l’incidenza della mortalità nelle patologie trattate in Urgenza – emergenza, come il caso di incidenti stradali, aumenta nel primo soccorso se a soccorrere non vi è un team altamente professionale e preparato ad ogni evenienza compresa la manovra di mobilizzazione dell’infortunato effettuata in emergenza.”

Su tali aspetti, ampiamente previsti dal Decreto n 49 del 2010 del Commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit in Regione Campania, la ASL di SALERNO è totalmente inadempiente,” spiega Rolando Scotillo della FISI/FIALS “il sistema di Urgenza ed Emergenza Territoriale previsto dal Decreto n 49 prevedeva già al termine del primo triennio l’impiego esclusivo di personale sanitario infermieristico e medico dipendente, attraverso il recupero delle risorse già disponibili, invece stiamo assistendo ad una gestione quasi totalmente privata e privatistica , alla chiusura di Ospedali sede di primo soccorso ed a uno smantellamento del sistema pubblico a favore di un sistema in cui padroni e padrini si spartiscono con il beneplacito della politica e della Magistratura fiumi di danaro alle spalle dell’utenza.

Molte volte, quando un paziente giunge in Ospedale in emergenza per incidente stradale, in ritardo o non trattato in maniera adeguato si può assistere solo ad un esito infausto, e – molte volte – ad essere esposti ad indagini sono proprio quei professionisti che trovandosi in servizio presso i pronto soccorso e pur non avendo preso parte al trasporto dell’infermo risultano essere i soli individuati nelle vesti degli indagati. Esiste una responsabilità oggettiva della ASL in questa vicenda e nelle altre vicende simili, responsabilità dovute al pressapochismo dei Dirigenti apicali che, come in questi giorni, sono preoccupati più delle nomine dei Dirigenti di Struttura che della salute delle persone. Siamo vicini alla famiglia e se dovessero emergere responsabilità della ASL non esiteremo a costituirci parte civile contro un sistema che tutto tutela tranne la salute degli operatori e dell’utenza.”

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