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Sanità: il silenzio dei sindaci salernitani e l’ultimatum di Squillante

SALERNO. Sulla sanità, i sindaci del salernitano non riescono a dare una risposta unitaria e il Direttore Generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, comincia ad alzare la voce.

L’invito di Squillante al tavolo tecnico

Squillante ha infatti ribadito il suo invito a tutti i 158 sindaci dei Comuni della Provincia di Salerno ha indicare una persona che possa far parte al tavolo tecnico che verrà istituito per avanzare proposte sul nuovo Piano Ospedaliero della provincia di Salerno che la Regione Campania si accinge a redigere.

Dopo una prima nota risalente allo scorso 8 gennaio e rivolta, oltre che ai sindaci, anche alla Provincia, all’Ordine dei Medici e al Collegio degli Infermieri della provincia salernitana, Squillante ieri ha dovuto ribadire l’invito dal momento che la prima richiesta “è rimasta ad oggi inevasa”.

Il silenzio dei sindaci della provincia di Salerno

Squillante chiama e i sindaci restano in silenzio. Salvo poi ergersi a paladini della buona sanità salernitana (questa sconosciuta), lamentandosi di diminuzioni di posti letto e personale e della chiusura di reparti (vedi ad esempio il caso di Eboli) o interi ospedali (vedi il caso di Agropoli).

In particolare era stato chiesto ai sindaci di indicare collegialmente un rappresentante per ognuno dei 13 distretti sanitari della provincia di Salerno, “a seguito delle accese e confuse discussioni che si sono aperte sul nuovo Piano Ospedaliero in corso di elaborazione da parte dell’Organo di Governo Regionale”.

L’ultimatum

Il dg dell’Asl Salerno lancia quindi il suo ultimatum: «Ho sollecitato i Comuni inadempienti a designare, entro 10 giorni, il tecnico che dovrà partecipare al tavolo istituzionale. Nel caso di mancata risposta, nostro malgrado, saremo costretti a confrontarci solo con gli Ordini professionali ed i sindacati, che hanno prontamente riscontrato la nostra richiesta».

«É passato più di un mese da quando ho chiesto ai sindaci di designare, in maniera collegiale per ogni Distretto, un componente tecnico per l’elaborazione della proposta del nuovo piano ospedaliero», ricorda Squillante, spiegando che «ad oggi poche realtà territoriali sono riuscite a trovare la sintesi su un nome».

Squillante esprime quindi tutto il suo rammarico e constata come “spesso la logica del campanile impedisce ogni possibilità di concreto confronto”.

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